(Teleborsa) - Secondo la relazione finale dell'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate,
Ernesto Maria Ruffini, nei primi 11 mesi dello scorso anno la rottamazione delle cartelle fiscali, cioè la possibilità di chiudere i debiti con il fisco senza pagare multe o mora ha permesso di incassare 4,6 miliardi. La cifra sale a 31,6 miliardi se si guarda agli ultimi 8 anni. Anche per questo tale soluzione potrebbe essere riproposta anche nei prossimi mesi.
In sede di manovra la Lega aveva già formalizzato la richiesta. L'emendamento però fu ritirato con il viceministro all'Economia, Maurizio Leo, impegnato con il risultato non esaltante del
concordato biennale per gli autonomi a cui era legato il taglio dell'aliquota Irpef del 35% per il ceto medio. Il deludente risultato della misura – 1,7 miliardi in cassa sui 2,5 ipotizzati – aveva quindi spinto la Lega a puntare su una nuova riapertura della rottamazione. La quinta versione del provvedimento.
La misura potrebbe ora tornare sotto forma di emendamento al
decreto Milleproroghe. Sarebbe al momento l'unico 'treno' normativo ma il rischio è che la materia possa essere espunta perché non conforme al contenuto del decreto base.
Nel frattempo, è già partito l'aumento delle
rate per pagare i debiti: pochi giorni fa l'agenzia della Riscossione ha annunciato la novità voluta da Leo che prevede il pagamento delle cartelle a rate fino a 7 anni (84 rate) con una semplice richiesta online.
Infine, scadenza in vista per le partite Iva con
redditi fino
170mila euro che, sempre grazie ad un emendamento della Lega, hanno potuto contare su qualche mese in più per pagare Irpef, Ires e Irap. Entro giovedì prossimo, 16 gennaio, sono circa 300mila quelle chiamate in cassa e potranno pagare in
unica soluzione il 16 oppure in cinque rate di pari importo, da gennaio a maggio 2025.