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Dl Aiuti, Draghi incassa la fiducia alla Camera. Conte: "Al Senato vedremo"

Lunedì a Montecitorio il voto finale sul provvedimento. Resta alta la tensione con il M5s

Economia, Politica
Dl Aiuti, Draghi incassa la fiducia alla Camera. Conte: "Al Senato vedremo"
(Teleborsa) - Con 410 sì, 49 no e un astenuto, la Camera ha confermato oggi la fiducia posta dal governo sul Dl Aiuti. Il provvedimento si avvia così al voto finale atteso lunedì a Montecitorio. Ma la tensione con il Movimento cinque stelle resta alta. Il primo segnale è arrivato oggi con 28 defezioni nel gruppo pentastellato. E la partita al Senato – dove regolamento non consente di scindere il voto di fiducia da quello finale come alla Camere – rimane un'incognita.


"Votiamo la fiducia al governo, noi vogliamo collaborare con il governo: abbiamo portato ieri un documento con le priorità dei cittadini, delle famiglie e delle imprese – ha spiegato oggi il leader del M5s Giuseppe Conte –. C'è quindi la disponibilità, ma anche l'urgenza, che si facciano quelle cose importanti. Per quanto riguarda il voto finale sul testo alla Camera, come abbiamo detto, si tratta di misure che abbiamo invocato a gran voce, alcune le abbiamo direttamente suggerite, come quelle dei sostegni a famiglie e imprese, però francamente non abbiamo compreso perché ci sia stata l'ostinazione di inserire una norma del tutto eccentrica, che non c'entra nulla con la materia dei sostegni e che riguarda la prospettiva di un inceneritore che è assolutamente obsoleta. Questa è la ragione per cui abbiamo adottato una linea che non può essere quella di condividere il contenuto. Quando arriveremo al Senato vedremo". Nel documento consegnato ieri da Conte al premier Mario Draghi durante un colloquio durato un'ora, il M5s pone nove condizioni: dalla fine della sospensione del decreto Dignità al superbonus, da un intervento straordinario per famiglie e imprese con uno scostamento di bilancio a un taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori. La deadline posta dal Movimento per accogliere le richieste, scongiurando la possibile uscita del gruppo pentastellato dalla maggioranza, è fissata a fine luglio. A Draghi il compito di trovare un margine di mediazione.

Lunedì i deputati del M5s potrebbe decidere di astenersi sul voto finale sul Dl Aiuti, mentre a Palazzo Madama i senatori pentastellati potrebbero uscire dall'Aula al momento di esprimersi sul testo. Anche senza il Movimento, Draghi avrebbe comunque la maggioranza in Senato, ma è evidente che un'eventuale decisione di non votare la fiducia avrebbe delle conseguenze politiche serie.




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