(Teleborsa) - Gli
interventi dell'IVASS che hanno posto
Eurovita sotto gestione provvisoria e bloccato i riscatti anticipati ai clienti evidenziano "i
rischi che i
tassi di interesse in rapido aumento possono comportare per gli
assicuratori Vita più deboli". Lo afferma Fitch Ratings in un report sulla vicenda della compagnia assicurativa italiana.
L'agenzia di rating osserva che i tassi di interesse più elevati sono generalmente positivi per gli assicuratori Vita, poiché i premi possono essere investiti a rendimenti più elevati. Tuttavia, un improvviso aumento dei tassi potrebbe portare a un
aumento dei rimborsi anticipati in quanto i clienti incassano i loro vecchi contratti
per reinvestire i proventi in nuovi contratti che offrono rendimenti migliori.
Il rapido aumento dei tassi di interesse negli ultimi mesi ha costretto gli assicuratori Vita europei ad
aumentare il capitale che devono detenere ai sensi di
Solvency II (S2) per coprire questo cosiddetto rischio "mass lapse". Nel caso di Eurovita, ciò ha portato a un ammanco di capitale, all'intervento dell'IVASS e a
un'iniezione di capitale di 100 milioni di euro da parte di Cinven, la società di private equity proprietaria di Eurovita.
"Riteniamo che le circostanze di Eurovita siano diverse da quelle degli assicuratori sulla vita che valutiamo in Italia e altrove in Europa - afferma Fitch - Anche alla fine del 2021, prima che i tassi di interesse iniziassero a salire, il
rapporto S2 di Eurovita del 134% era significativamente inferiore alla media degli assicuratori Vita italiani (circa 230%)".
Il report evidenzia anche che la maggior parte degli assicuratori Vita ha un business mix diversificato, gran parte del quale non è esposto al rischio di un'impennata dei riscatti anticipati. "Contrariamente a Eurovita, che è
fortemente sbilanciata verso prodotti di risparmio tradizionali, molte compagnie Vita hanno una diffusione più uniforme di prodotti di risparmio tradizionali, unit-linked e protezione", viene sottolineato.