(Teleborsa) - Il ministro
Giancarlo Giorgetti, nel confermare che per il 2023 saranno destinati almeno
21 miliardi di euro al contrasto dei costi energetici, ha evidenziato come la politica di Bilancio proseguirà nel solco degli interventi finora adottati per limitare quanto più possibile l'impatto dell'elevata
inflazione sui bilanci delle famiglie, in particolare quelle più fragili, e salvaguardare la competitività del tessuto imprenditoriale nazionale. Il ministro dell'Economia e delle Finanze è intervenuto in
audizione presso le
Commissioni speciali riunite di Camera e Senato per illustrare la
Nota di aggiornamento del Def presentata dal Governo, in considerazione del nuovo quadro programmatico macroeconomico e di finanza pubblica.
È infatti previsto il rinnovo delle misure relative ai
crediti di imposta in favore delle imprese per l'acquisto di
energia e
gas, al contenimento degli
oneri generali di sistema per le utenze di energia elettrica e gas, al taglio al 5% dell'IVA sui consumi di gas e alla proroga delle agevolazioni tariffarie per i consumi elettrici e di gas in favore degli utenti domestici economicamente svantaggiati. Contro il
caro energia sono allo studio anche interventi per predisporre uno strumento che renda possibile, per alcune categorie, la rateizzazione degli oneri per l'energia elettrica.
Per quanto riguarda la
spesa pensionistica, il ministro ha sottolineato che nel periodo 2022-2025 la spesa – per effetto del meccanismo d'indicizzazione all'inflazione – avrà un incremento per oltre
50 miliardi, mentre ha annunciato che nella giornata odierna procederà alla firma del decreto di adeguamento delle pensioni in base ai dati Istat (la relativa spesa aumenterà del 7,3%).
La
pressione fiscale è invece indicata al 43,8% del PIL nel 2022, mentre nel prossimo triennio è prevista una riduzione annua media di circa 0,4 punti percentuali, attestandosi al 42,5% del PIL nel 2025. In vista della
manovra il governo ha inoltre allo studio l'estensione della soglia di ricavi e compensi per le
partite Iva che aderiscono al regime forfetario e un regime sostitutivo opzionale, la cosiddetta
flat tax incrementale che il ministro ha giudicato "positiva", per i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario. Le risorse per queste e altre misure, ha ribadito Giorgetti, dovranno essere trovate nei risparmi di spesa o nella manutenzione di altre misure.
Tra le modifiche oggetto della prossima legge di bilancio ci sarà anche la rivisitazione del
Superbonus, "sul 110 serve una razionalizzazione, non un'eliminazione. Mai visto – ha detto in audizione – una norma che destina così tanto a così pochi". Giorgetti ha anche sottolineato la disponibilità del governo ad avviare una riflessione comune per gestire le difficolta sulla
cessione dei crediti, mentre il
cuneo fiscale e il recupero del potere di acquisto dei lavoratori sarà al centro del confronto che il governo avvierà con le parti sociali. La prossima
legge di bilancio, ha infine chiarito, sarà presentata al
Parlamento al massimo entro tre settimane: "sarò felice – ha concluso – di affrettare questo termine e faremo ogni sforzo per risolvere tutte le problematiche di natura tecnica nel più breve tempo possibile".