(Teleborsa) - “Fin quando io conto qualcosa l'Italia non accede al
Mes. Lo posso firmare col sangue”. Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio,
Giorgia Meloni, nella sua prima intervista televisiva ospite di Bruno Vespa che andrà in onda questa sera. La riforma del Mes, ha spiegato, “non è un grande tema, ne discuterà il
Parlamento. Se siamo gli unici che non approvano la riforma blocchiamo anche gli altri”. In ogni caso, ha affermato, “se si approverà la riforma o no” l'Italia comunque non chiederà l'accesso al
meccanismo.
“Non sono una persona che si spaventa, l’unica cosa che mi spaventa è deludere”, ha aggiunto sottolineando che "gli
italiani non si aspettano che tu faccia dei miracoli, sanno che la situazione è difficile e che può cambiare da un momento all'altro. Si aspettano che quello che fai non è per
tornaconto personale ma per fare quello che è giusto. Io voglio fare quello che è giusto, nell'interesse della nazione”.
Meloni ha poi annunciato che farà un viaggio a
Kiev nei primi mesi del 2023. “Devo sentire
Zelensky – ha spiegato – i nostri uffici diplomatici sono in contatto per sentirci prima di Natale. Voglio fare gli auguri al popolo ucraino, particolarmente in questo momento: questo è il periodo in cui tutte le culture del mondo celebrano la luce, e loro vivono al buio”.
Nel pomeriggio la presidente del Consiglio è intervenuta alla
Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d'Italia nel mondo alla Farnesina parlando del ruolo dell'Italia nel mondo. "La pace in
Europa e la libertà non sono scontate, basta andare poco lontano da qua per vederlo" e "niente di quello che esiste è scontato se non c'è la consapevolezza di doverlo difendere. Chi conosce la geopolitica capisce che dietro al conflitto ucraino ci sono questioni molto più grandi che non riguardano solo
Ucraina e
Russia come a qualcuno piace vedere", ha dichiarato. "L'Italia si è schierata con l'
Ucraina con chiarezza e senza tentennamenti. La stella polare resta quella del dialogo per una pace giusta per gli ucraini, il tema è complesso, non si può solo dichiarare pace per ottenerla", ha aggiunto Meloni. "La
spesa militare è necessaria per difendere i propri interessi. Se scegli di non difenderti qualcun altro lo farà per te, ma poi quel qualcun altro non lo farà gratis", ha sottolineato.
La presidente del Consiglio ha spiegato che il posizionamento dell'Italia a livello internazionale di gioca su tre assi fondamentali: l'
Europa, la
Nato e
l'Onu – “i capisaldi di una politica estera in cui l'Italia intende giocare un ruolo da protagonista” – e citando il cosiddetto “
piano Mattei”, Giorgia Meloni ha affrontato la questione mediterranea sia dal punto di vista politico che energetico e di gestione dei flussi migratori: "noi dobbiamo rafforzare l'intesa con i nostri partner soprattutto nel Mediterraneo e impostare le relazioni con tutti gli altri Paesi. L'Europa deve essere sempre un attore globale. Non è intelligente passare dalla dipendenza del gas russo a quella dell'elettricità cinese".
“Sul tetto al
prezzo del gas abbiamo ottenuto - riferendosi alla recente risoluzione europea - una vittoria significativa. Molti la davano per difficile da ottenere ma ci abbiamo creduto, anche grazie al governo precedente con il premier
Draghi e il ministro
Cingolani che hanno fatto un ottimo lavoro”. “Siamo stati i capofila di una maggioranza che ci ha consentito di portare a casa un risultato per frenare la speculazione", ha osservato. Sul lungo periodo la sfida è “tornare a produrre
energia e diversificare le forme di
approvvigionamento”.