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Carta docente, il Ministero pagherà i precari che hanno vinto il ricorso. La soddisfazione di Anief

Economia, Scuola
Carta docente, il Ministero pagherà i precari che hanno vinto il ricorso. La soddisfazione di Anief
(Teleborsa) - Anche il ministero dell'Istruzione e del Merito si adegua alle sentenze sui precari, mettendosi a disposizione degli insegnanti che hanno ottenuto in Tribunale il riconoscimento del diritto a usufruire della carta del docente, il bonus di 500 euro finalizzato alla formazione del personale docente, al momento destinato solo agli insegnanti di ruolo. Un avviso apparso in queste ore sul sito internet della Carta del docente, l’amministrazione spiega come fare per richiedere i soldi spettanti a seguito di sentenza favorevole del giudice del lavoro.

Questo è il testo della comunicazione: “Per eventuali richieste di riconoscimento del bonus Carta del Docente è necessario trasmettere copia della sentenza al Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM) all’indirizzo di posta certificata dgpersonalescuola@postacert.istruzione.it. La richiesta dovrà riportare il codice fiscale del docente ricorrente e le annualità per le quali è stato riconosciuto il contributo. Il Ministero, una volta esaminata la richiesta, la inoltrerà a Sogei che provvederà ad accreditare sul borsellino elettronico le annualità dovute al docente”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non nasconde la sua soddisfazione per l’iniziativa del ministero: “Finalmente il MIM fornisce istruzioni operative su come richiedere il pagamento e l'utilizzo della Carta del Docente. Ricordiamo che sono oltre 15 mila le adesioni dei precari al ricorso prodotto da Anief per ottenere la carta per l’aggiornamento professionale dei docenti negata negli ultimi cinque anni e in tanti hanno già ottenuto il sì del Tribunale del lavoro. E saranno sempre di più a fare ricorso, con altissime possibilità di vincerlo. Troppo netta, del resto, è stata la posizione espressa sulla Carta del docente dalla Corte di Giustizia europea, un anno fa con l’Ordinanza 450/22, e anche dal Consiglio di Stato, che con la sentenza 1842 del 16 marzo 2022 ha spiegato perché è discriminante non assegnare i 500 euro annui agli insegnanti precari. Pochi giorni fa anche il Consiglio dei ministri si è dichiarato d’accordo con questa tesi”.
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