(Teleborsa) - Il presidente degli Usa,
Joe Biden, ha ricevuto alla Casa Bianca il primo ministro indiano,
Narendra Modi. In un incontro che i due leader hanno descritto come "un nuovo inizio” nei rapporti tra
Stati Uniti e
India sottolineando i "grandi legami tra i due popoli".
Modi ha ottenuto dal presidente americano Joe Biden la promessa di una
collaborazione economica ad ampio raggio, che va dalla difesa allo spazio, dalla manifattura alla tecnologia, con una serie di firme assai concrete su partnership economiche di rilievo. È la conferma di un trend avviato da tempo, con gli
scambi commerciali tra i due Paesi già più che raddoppiati negli ultimi dieci anni.
Biden ha invece ottenuto un netto avvicinamento alle
posizioni occidentali del gigante asiatico, che almeno a parole si allontana dall'influenza russa e si allinea alla strategia americana di contenimento della potenza cinese. Sulla guerra in
Ucraina, la presa di posizione indiana emerge chiara dalla dichiarazione congiunta ed è un segnale per
Mosca, importante partner commerciale di Nuova Delhi: Usa e India chiedono "il rispetto del diritto internazionale, dei principi della
Carta delle Nazioni Unite e dell'integrità territoriale e della sovranità". Inoltre entrambi i Paesi “si impegnano a fornire assistenza umanitaria continua al popolo ucraino. Entrambi i Paesi hanno concordato sull'importanza della ricostruzione postbellica”.
Nel mirino della nuova alleanza c'è però anche la
Cina: i due Paesi hanno infatti ribadito "il loro impegno duraturo per una
regione Indo-Pacifica libera, aperta, inclusiva, pacifica e prospera, nel rispetto dell'integrità e della sovranità territoriale e del
diritto internazionale". Entrambi "hanno espresso preoccupazione per le azioni coercitive e le crescenti tensioni e si oppongono fermamente ad azioni destabilizzanti o unilaterali che cercano di cambiare lo status quo con la forza", con un riferimento alle tensioni su
Taiwan implicito ma inequivocabile.
In tema di
partnership industriali e commerciali tante le firme. Fra queste la decisione dell'americana
General Electric di collaborare con l'indiana
Hindustan Aeronautics per produrre motori d'aereo destinati agli aerei indiani e la vendita di droni di fabbricazione americana. Inoltre gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per rafforzare la manifattura specializzata in
microchip. L'americana
Micron Technology ha accettato di costruire in India uno stabilimento da 2,75 miliardi di dollari. Micron metterà 800 milioni, il resto sarà a carico del governo indiano. Sul
fronte spaziale, India e Stati Uniti avvieranno una nuova collaborazione guidata dalla Nasa per una serie di esplorazioni lunari. Il prossimo anno la stessa Nasa e la Indian Space Research Organization faranno un viaggio congiunto sulla Stazione spaziale internazionale.
Resta aperta invece la questione dei
diritti umani conculcati dal governo nazionalista indiano di Modi, sotto accusa da tempo soprattutto per la repressione delle
minoranze etniche e religiose. Biden ha voluto enfatizzare il fatto che le libertà d'espressione, di stampa e religiose "devono far parte delle
democrazie". Il leader indiano, che a differenza del passato ha risposto alle domande dirette dei giornalisti, si è detto d'accordo: "La democrazia è il nostro spirito, scorre nelle nostre vene. Noi viviamo la democrazia e i nostri antenati hanno messo le parole per esprimere questo concetto".