(Teleborsa) - Nei primi
11 mesi del 2023 le
denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Inail sono
scese del 16,8% rispetto all'anno precedente e i
morti si sono ridotti del 3,8% grazie al decremento dei casi mortali in itinere, scesi da 284 a 223, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 722 a 745. Sono cresciute le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 67.094 (+20,4%). Lo spiega l'istituto ricordando che è necessario valutare con cautela i dati prima di una valutazione complessiva. È quanto emerge nella sezione "Open data" del sito Inail sulle denunce di infortuni e malattie professionali.
In dettaglio
le denunce di infortunio presentate all'Inail entro il mese di novembre sono state 542.568, in calo rispetto alle 652.002 dei primi 11 mesi del 2022 (-16,8%), in aumento rispetto alle 502.458 del 2021 (+8,0%) e alle 492.150 del 2020 (+10,2%), e in diminuzione rispetto alle 590.679 del 2019 (-8,1%).
A livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano, per i primi 11 mesi del 2023 rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, un
decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 569.133 del 2022 ai 455.140 del 2023 (-20,0%), mentre quelli in itinere, hanno fatto registrare un aumento del 5,5%, da 82.869 a 87.428.
Per quanto riguarda gli
infortuni novembre di quest'anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -20,4% nella gestione Industria e servizi (dai 541.669 casi del 2022 ai 431.044 del 2023), un +0,4% in Agricoltura (da 24.341 a 24.450) e un +1,3% nel Conto Stato (da 85.992 a 87.074). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in molti settori produttivi, in particolare l'Amministrazione pubblica, che comprende l'attività degli organismi preposti alla sanità - Asl - e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-55,3%), la Sanità e assistenza sociale (-52,4%) e il Trasporto e magazzinaggio (-38,5%).
In controtendenza alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli della fabbricazione di autoveicoli (+24,6%), delle bevande (+24,6%), della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+10,1%), dell'abbigliamento (+6,6%), ma anche della fornitura di acqua-reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (+14,4%), delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+5,4%) e delle costruzioni (+5,3%).
Le
denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Istituto nei primi 11 mesi del 2023
sono state 968, 38 in meno rispetto alle 1.006 registrate nel periodo gennaio-novembre 2022, 148 in meno rispetto al 2021, 183 in meno rispetto al 2020 e 29 in meno rispetto al 2019.
A livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano per i primi 11 mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, pur nella provvisorietà dei numeri,
un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 284 a 223, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 722 a 745. Il calo ha riguardato sia l'Industria e servizi (da 859 a 823 decessi) che il Conto Stato (da 35 a 32), mentre l'Agricoltura sale da 112 a 113.
Dall’
analisi territoriale emergono cali nel Nord-Ovest (da 276 a 254 casi), nel
Nord-Est (da 224 a 219) e al
Centro (da 204 a 176) e
incrementi al Sud (da 224 a 235) e nelle Isole (da 78 a 84). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Friuli Venezia Giulia (+15), Abruzzo (+13), Campania e Umbria (+6 ciascuna), mentre i cali più consistenti sono quelli rilevati in Toscana (-22), Piemonte (-13), Marche (-11) e Veneto (-10).
Le denunce di
malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2023 sono state 67.094, oltre 11mila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+20,4%). L’incremento è del 32,1% rispetto al 2021, del 63,9% sul 2020 e del 18,6% rispetto al 2019.
I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno
mostrano un aumento del 21,2% nella gestione Industria e servizi (da 46.024 a 55.784 casi), del 16,1% in Agricoltura (da 9.207 a 10.687) e del 24,4% nel Conto Stato (da 501 a 623). L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+28,2%), seguito da Nord-Ovest (+21,7%), Centro (+20,3%), Nord-Est (+18,5%) e Isole (+5,8%). Tra le regioni fanno eccezione la Valle d’Aosta (-18,9%) e la Calabria (-2,3%).