(Teleborsa) - "Mostrare al mercato finanziario – spiegando strategia, kpi, perimetri e numeri – quali sono i valori che sono nascosti all'interno della nostra azienda e che afferiscono alle 4 aree di business differenti: NetCo, Tim Enterprise, Tim Consumer e Tim Brasil". Questo – come spiega l'
amministratore delegato di TIM, Pietro Labriola, – l'obiettivo del
Capital Market Day odierno che ha visto la presentazione del
Piano di trasformazione del Gruppo. Al centro del Piano il superamento dell'integrazione verticale e la riduzione del livello di indebitamento della società attraverso operazioni di trasferimento e valorizzazione di alcuni asset del Gruppo.
Superare il modello verticalmente integrato e ridurre il livello di indebitamento della società. Quali le azioni previste dal Piano di trasformazione del Gruppo TIM, presentato oggi, per raggiungere questi obiettivi? "Il primo elemento è garantire l'execution del piano, che porterà a un maggior livello di efficienza, e lavorare sui costi. Questi gli elementi fondamentali. Il piano presentato oggi cerca di dimostrare come abbiamo del valore nascosto all'interno della nostra azienda. Valore nascosto legato al fatto che abbiamo tre anime, più la quarta brasiliana, differenti e con differenti obiettivi. Abbiamo la Rete, ovvero un business tendenzialmente infrastrutturale; una componente legata ai clienti 'Famiglie', che ha un obiettivo di restructuring, dove dobbiamo lavorare maggiormente per aumentare i livelli di efficienza; e la componente dei grandi clienti, quella che in questo momento dà maggiori prospettive di crescita. Dobbiamo, dunque, fare due lavori in uno: continuare a lavorare per efficientare l'attività della nostra azienda ma, al tempo stesso, rendere evidenti le opportunità presenti all'interno di questo piano che prevede 4 entità differenti".
Sul fronte della redditività del comparto Tlc quali sono i numeri? Ha detto che in Italia abbiamo le tariffe più basse d'Europa. Per assicurare la sostenibilità del comparto si rende necessario un rialzo?"I numeri parlano da soli. Abbiamo i prezzi ampiamente più bassi d'Europa. Al punto che, se noi considerassimo un aumento del 10%, che è meno di un caffè al mese, continueremmo ad avere le tariffe più basse d'Europa. Al tempo stesso noi abbiamo un'industria che oggi è in difficoltà. E non lo dico io. Il fatto che sia stato aperto un tavolo interministeriale con il Mise, il ministero dell'Innovazione, i sindacati e le autorità è perché il settore ha bisogno di ridefinirsi e comprendere come recuperare la redditività necessaria per investire. Ricordiamoci che la digitalizzazione del Paese passa attraverso reti di telecomunicazioni all'avanguardia. Si tratta di un'attività che richiede un livello di investimento elevato e quindi un ritorno attraverso la redditività su questo investimento".