(Teleborsa) - La
Commissione europea ha proposto un
nuovo atto legislativo per
razionalizzare la cooperazione tra le autorità di protezione dei dati nell'applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati (
GDPR) nei casi transfrontalieri. Il nuovo regolamento stabilirà norme procedurali concrete destinate alle autorità che applicano il GDPR nei casi che riguardano persone fisiche che si trovano in più di uno Stato membro.
Ad esempio introdurrà l'obbligo per l'autorità di protezione dei dati capofila di
inviare alle controparti interessate una "
sintesi delle questioni chiave" indicante i principali elementi dell'indagine e le sue opinioni sul caso, consentendo così loro di esprimersi in una fase precoce. "La proposta contribuirà a ridurre i disaccordi e a facilitare il consenso tra le autorità sin dalle fasi iniziali del processo", si legge in una nota dell'esecutivo UE.
Per le
persone fisiche, le nuove norme chiariranno le informazioni che tali persone devono fornire quando propongono un reclamo e garantiranno che le stesse siano adeguatamente coinvolte nel processo. Per le
imprese, le nuove norme chiariranno i loro diritti della difesa quando un'autorità di protezione dei dati svolge indagini su una potenziale violazione del GDPR. Le norme consentiranno pertanto una risoluzione più rapida dei casi, il che significa rimedi più rapidi per le persone fisiche e maggiore certezza del diritto per le imprese.
Dall'entrata in vigore del GDPR, oltre 2.000 casi nell'ambito dello "sportello unico" sono stati aperti nel registro dei casi dell'EDPB e sono state adottate
711 decisioni definitive. In alcuni casi sono state inflitte
ammende per centinaia di milioni di euro. La prossima relazione sull'applicazione del GDPR è prevista per il 2024.
"Cinque anni fa è entrato in vigore l'atto legislativo più ambizioso e innovativo del mondo in materia di protezione dei dati - ha commentato
Didier Reynders, commissario per la Giustizia - A distanza di cinque anni il regolamento generale sulla protezione dei dati è diventato un atto legislativo storico nell'UE, fonte d'ispirazione a livello mondiale. È chiaro che l'applicazione del GDPR funziona, ma le
procedure nei casi transfrontalieri possono essere ancora migliorate. Oggi abbiamo presentato questa proposta per dimostrare che possiamo fare meglio e assicurare un trattamento più rapido ed efficiente dei casi".
(Foto: Priscilla Du Preez su Unsplash)