(Teleborsa) - Il consiglio di amministrazione di
Zignago Vetro, produttore di contenitori in vetro cavo quotato su Euronext STAR Milan, ha approvato il Bilancio consolidato 2021 e il progetto di Bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2021. L'anno si è chiuso con
ricavi pari a 493 milioni di euro (+ 21,2%), di cui fuori del territorio italiano a 152,6 milioni (+ 24,5%), pari a 30,9% del fatturato totale. L'
EBITDA è stato di 130,3 milioni di euro (+ 22,2% sull'anno prima e il 26,4% sui ricavi), mentre l'
utile netto è salito a 60 milioni di euro (+31,5% sul 2020). La generazione di cassa, prima degli investimenti, è stata pari a 120 milioni di euro (+ 28,8% verso 93,2 milioni di euro nel 2020), l'
indebitamento finanziario netto è di 250,5 milioni di euro (257,2 milioni di euro nel 2020).
Nonostante i buoni risultati del 2021, considerato l'attuale scenario macroeconomico caratterizzato da una situazione di grande incertezza dovuta in particolare al conflitto tra Russia e Ucraina, il CdA ha deliberato di proporre all'assemblea ordinaria degli azionisti la distribuzione di un
dividendo pari a 0,40 euro per ciascuna delle 88.236.525 azioni in circolazione, pari a un monte dividendi di 35,3 milioni di euro, rispetto ai 31,6 milioni distribuiti per l’esercizio 2020. Il
dividend pay-out è il 58,8% dell'utile netto consolidato.
Il gruppo ha affermato che la buona intonazione della domanda riscontrata nel 2021 nei vari segmenti in cui opera è proseguita anche nei
primi mesi del 2022. Zignago Vetro segnala inoltre che le vendite e gli acquisti provenienti dalle aree interessate al conflitto fra
Russia e Ucraina sono quasi nulle e che il gruppo non ha altre attività nelle suddette zone.
A preoccupare il gruppo veneto è l'aumento dei costi di energia e materie prime. Zignago Vetro ha adottato contratti atti a garantire stabilità dei costi per parte significativa delle forniture, almeno per l'esercizio in corso. "Tali coperture non riguardano la totalità dei fabbisogni e pertanto ciò si traduce in un
sensibile aggravio di costi - viene sottolineato - Conseguentemente, le società del gruppo hanno dovuto procedere a
revisioni dei prezzi di vendita, che si ritiene potrebbero essere reiterati nel corso dell'esercizio, qualora tale anomala situazione dovesse permanere".