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Acri: due terzi degli italiani non investono, scelgono sicurezza percepita della liquidità

Finanza
Acri: due terzi degli italiani non investono, scelgono sicurezza percepita della liquidità
(Teleborsa) - Il modo in cui il risparmio è percepito e approcciato dagli italiani ha subito nel tempo "una trasformazione significativa". Lo afferma una ricerca di Acri (Associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio), realizzata in collaborazione con Ipsos, in occasione della 100esima Giornata Mondiale del Risparmio, che sarà celebrata giovedì 31 ottobre alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con gli interventi del Presidente di Acri Giovanni Azzone, del Presidente di Abi Antonio Patuelli, del Governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta e del ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.

L'approccio al risparmio

Le generazioni precedenti consideravano il risparmio come un pilastro fondamentale della gestione finanziaria personale, associato a virtù come la prudenza e la saggezza, ed era visto come una garanzia per la sicurezza finanziaria della famiglia contro le incertezze della vita. Oggi, il risparmio è considerato principalmente come una necessità per garantire tranquillità e stabilità economica (per il 38% degli italiani), specie dai Boomers, presso i quali il dato raggiunge il 46%. In seconda battuta è un'opportunità per raggiungere specifici obiettivi.

I giovani sono consapevoli di avere priorità e obiettivi di risparmio differenti da quelli dei loro genitori e seguono le loro priorità (lo dichiarano rispettivamente il 63% dei GenZ e il 64% dei Millennials vs il 56% del totale). Il 33% degli italiani percepisce, inoltre, di avere una capacità di risparmio minore rispetto alle generazioni precedenti a causa delle condizioni macroeconomiche attuali, in particolare l'aumento del costo della vita (70%) e le condizioni lavorative contemporanee (60%), e per i cambiamenti negli stili di vita (60%). In particolare, l'aumento del costo della vita è sentito dalla GenZ (76%) e dai Boomers (77%), mentre le differenti condizioni lavorative sono menzionate dalla GenX (65%). Trasversalmente alle generazioni rimane alta l'attenzione al risparmio, quando possibile.

Tenore di vita e fiducia

Lo studio Acri-Ipsos evidenzia un miglioramento del tenore di vita delle famiglie, che si attesta su livelli superiori a quelli pre-pandemia (49% le famiglie che dichiarano un tenore di vita migliorato o più facile da mantenere vs 44% nel 2018). É il risultato del calo rispetto al 2023 di famiglie in forte difficoltà economica e della crescita delle famiglie che hanno registrato un miglioramento. I soddisfatti per la propria situazione economica salgono quindi dal 56% al 64%.

Le aspettative degli italiani riguardo al futuro appaiono orientate a dare molta fiducia alle capacità personali di affrontare la situazione (34% dichiara che la propria situazione migliorerà vs 15% che pensa che peggiorerà), rasserenati dall'aver gestito bene gli ultimi anni, e forti di un certo ottimismo sulla propria capacità di risparmio e di ricomposizione della spesa. Le aspettative per l'economia mondiale appaiono migliori rispetto agli ultimi due anni, seppure non ottimistiche.

Scelte di investimento

A livello finanziario, le scelte degli italiani rimangono stabili nel segno di una certa cautela nell'approccio agli investimenti. Circa due terzi degli italiani sceglie di non investire, prediligendo la sicurezza percepita della liquidità e un terzo investe solo una piccola parte dei propri risparmi. Si ridimensiona la crescita della propensione verso strumenti finanziari più sicuri, con una lieve crescita dei più propensi al rischio (9% vs 7% nel 2023), spinta da tassi di interesse in discesa per gli strumenti più conservativi, e dalle incertezze sulla resa dell'immobilitare. Aumenta quindi la necessità di valutare bene la rischiosità dello specifico investimento, mentre la rischiosità del proponente sembra un tema oggi meno rilevante, coerentemente con la crescita della fiducia verso regole e controlli (39% vs 36% nel 2023).

Quasi la metà delle famiglie italiane riesce a risparmiare, e lo fa con meno ansie e preoccupazioni che in passato. Aumentano le famiglie che grazie al proprio risparmio riuscirebbero a far fronte ad una spesa improvvisa importante, e più di 3 famiglie su 4, dato stabile, ritengono di essere in grado di far fronte ad una spesa improvvisa di media entità. La capacità di risparmio è anche facilitata dall'abilità di adattare i propri consumi alla situazione attuale: razionalizzazione delle vacanze, del fuori casa e degli acquisti di prodotti semi-durevoli, a vantaggio di consumi domestici, di cura della persona e per il benessere e la prevenzione e la salute.

Legame tra risparmio e sostegno al Paese

Secondo la ricerca, resta "assai forte" il legame percepito tra risparmio e sostegno al Paese; 3 su 4 lo ritengono importante, 1 su 5 ininfluente, con un consenso ancora maggiore tra i giovani (che mostrano un saldo di + 61 punti percentuali vs un saldo di +52 del totale popolazione). Il legame percepito tra responsabilità sociale e ambientale e lo sviluppo economico del Paese rimane rilevante, anche se non in crescita. Il ruolo delle associazioni di categoria, dei corpi intermedi e del Terzo settore è percepito sempre rilevante nel promuovere la coesione sociale e lo sviluppo economico (rispettivamente 31% e 38%), specie per i cittadini più giovani (rispettivamente 36% e 46%). Gli italiani continuano a dichiararsi molto attivi sul fronte del volontariato, offrendo il proprio tempo e contribuendo finanziariamente per sostenere il Terzo settore e iniziative benefiche.

Il quadro delinea, quindi, una maggioranza del Paese che, avendo l'abitudine di risparmiare e di modulare le proprie spese a seconda del ciclo economico, riesce a stare meglio o comunque a contenere gli effetti negativi degli aumenti dei prezzi (49%), complice anche il calo di energia e tassi di interesse A questa si affianca una minoranza (17% delle famiglie italiane) che non riesce a uscire da una situazione di sopravvivenza o povertà, anche quando lavora, e si sente sempre più a rischio, non avendo più risorse cui attingere, o spese da ridurre. Il risparmio rimane un elemento centrale nella vita degli italiani, anche per le persone più giovani, che lo vivono come uno strumento per realizzare i propri progetti, più che una abitudine familiare o come elemento di rassicurazione verso gli imprevisti del futuro. In ogni caso è dominante l'idea che il risparmio abbia un effetto positivo sulla propria vita e su quella del Paese, consentendo di realizzare una crescita che – auspicabilmente – la si vorrebbe economica, sociale, civile e nel rispetto dell'ambiente.

(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash)
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