(Teleborsa) - La competenza tecnica e tecnologica delle società del
Gruppo FS al servizio della
sicurezza delle
infrastrutture italiane. Si è dibattuto anche di questo in occasione della presentazione della Relazione annuale sulle attività del 2024 di
ANSFISA, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali.
Durante il convegno dal titolo
La sicurezza si evolve, tenutosi presso la sede dell’ISTAT di Roma, ad essere centrale è stato anche il ruolo giocato dalle società di Ferrovie dello Stato nel campo della sicurezza delle infrastrutture dei trasporti italiani. Un ruolo rimarcato dall’intervento durante la presentazione della relazione di ANSFISA da
Dario Lo Bosco, amministratore delegato di
Italferr che ha annunciato la sigla nei giorni scorsi di un protocollo d’intesa siglato con ANSFISA.
"Italferr rappresenta l’orgoglio dell’ingegneria ferroviaria italiana e con questa intesa stiamo mettendo a disposizione la nostra competenza, per la sicurezza dei ponti e delle infrastrutture ferroviarie – ha evidenziato nel suo intervento Lo Bosco –. Stiamo lavorando molto nel campo della
diagnostica predittiva per migliorare la qualità e la sicurezza delle opere e la loro percezione. Questo ha un riflesso importante anche nel campo della
safety e della
sicurezza sul posto di lavoro, verso il grande obiettivo di infortuni zero".
Durante il 2024,
ANSFISA, come spiegato nella sua relazione annuale, ha ispezionato 800 opere e più di 3mila km di rete stradale. In
campo ferroviario sono stati verificati mille i treni e controllati oltre 18mila km di linee, con 117 attività ispettive su 34 imprese ferroviarie.
Numeri presentati durante un evento che è stata anche l’occasione per approfondire il
legame tra la sicurezza e un settore sempre più rilevante: quello delle ferrovie storiche turistiche. "Un settore i cui passeggeri sono saliti dai 6mila di qualche anno fa a quota 100mila di oggi", ha rilevato nel suo intervento
Luigi Cantamessa, Direttore generale di Fondazione FS e di FS Turistici Italiani.
"Le
linee ferroviarie storiche – ha proseguito Cantamessa - insistono su aree interne e rappresentano un importante volano turistico, come ha recentemente ricordato uno studio dell’Università Bocconi secondo cui per ogni euro investito nei treni storici se ne generano tre sul territorio. Vogliamo crescere, puntando sulle stazioni piccole e dismesse e sempre più anche sulla sicurezza di questo particolare tipo di circolazione che si deve avvalere di personale dedicato e specializzato. Per farlo è fondamentale la
collaborazione con ASFISA".