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Intesa Sanpaolo, Gros-Pietro: criptovaluta diventi una central bank digital currency

Economia
Intesa Sanpaolo, Gros-Pietro: criptovaluta diventi una central bank digital currency
(Teleborsa) - "L’innovazione viene da due grandi canali. Uno è il canale dei problemi da risolvere, la cosiddetta Demand Pull Innovation, e i problemi da risolvere sono immensi: cambiamento climatico, disuguaglianza, esaurimento delle risorse e riduzione della biodiversità nel mondo. Questi problemi nascono dal tipo di sviluppo economico che abbiamo avuto, del quale le grandi imprese sono state protagoniste. Le grandi imprese hanno una enorme efficacia operativa e il mondo non ne può fare a meno ma, visto che stanno cambiando il pianeta, bisogna che se ne prendano la responsabilità. ESG significa che i consigli di amministrazione, e poi tutta la piramide, devono prendersi questa responsabilità. Subito dopo c’è un problema di attuazione". Così il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro al XVI Symposium Cotec Europa in corso al Teatro Massimo di Palermo.

"Noi abbiamo creato, all’interno della banca, una cabina di regia ESG che dipende direttamente dal Consigliere Delegato ed è guidata dal CFO con tutti i manager al di sotto. A tutti i livelli e in ogni divisione c’è un Sustainability Management e un Sustainability Manager che è il responsabile degli obiettivi da raggiungere – ha spiegato –. Questo significa mettere a disposizione capitali di debito ma anche equity, poiché Intesa Sanpaolo è un gruppo integrato che ha al suo interno wealth management, asset management e assicurazioni. Tutti questi strumenti finanziari vanno a risolvere i problemi".

"Il commissario Gentiloni ha chiarito che i fabbisogni sono enormi e che il denaro pubblico non può bastare per cui interveniamo portando il denaro privato. Le soluzioni dei problemi, per esempio il cambiamento climatico, hanno bisogno di decisioni politiche a livello nazionale e sovranazionale Queste decisioni possono cambiare radicalmente le prospettive di singole tecnologie, quindi noi abbiamo bisogno di chiarezza in questa direzione", ha aggiunto Gian Maria Gros-Pietro.

"Secondo, non dimentichiamo che c’è anche il technology push, cioè la tecnologia va avanti per conto suo. E oggi la tecnologia dominante è l’informazione. Un tempo il mondo era dominato da chi possedeva la terra. Poi il predominio è passato a chi gestiva le attività mercantili e manufatturiere, l’industria. Nell’Ottocento, mentre si costruiva la Tour Eiffel, il comando stava passando alla finanza. Oggi il comando ce l’ha l’informazione. Qualunque problema si debba risolvere si traduce in informazioni, si sviluppa un algoritmo gestisce queste informazioni e fornisce le soluzioni e poi si passa all’attuazione. E spesso l’attuatore è un essere umano. Questo va dominato", ha aggiunto.

"Ma per venire alla finanza questo significa anche criptovalute – ha sottolineato il presidente di Intesa Sanpaolo –. Non sono valute prima di tutto: sono bit e sotto ai bit non c’è assolutamente niente ma muovono enormi quantità di capitali e possono creare instabilità. L’instabilità precipita sul mondo della finanza e a pagare sono le istituzioni finanziarie regolate, ma chi ha creato i problemi è fuori dalla regolazione".

"Perché si chiamano criptovalute? C’è un registro distribuito che secondo alcuni potrebbe superare il notaio centrale. Ma questo non necessita che il final beneficial sia ignoto. Questo anonimato fa sì che le criptovalute - che valute non sono - siano molto amate da hacker, evasori fiscali, trafficanti di armi, di essere umani. Noi abbiamo bisogno che questa moneta elettronica, che è importante, diventi una central bank digital currency. La moneta è indispensabile per un’economia avanzata, altrimenti si torna al baratto ma la moneta deve avere un valore stabile e questo succede solo se la quantità di moneta in circolazione è regolata non di più di quello che serve, non di meno di quello che serve –, ha infine aggiunto –. Bitcoin che è la più famosa delle criptovalute ha un algoritmo che la governa che produce un effetto di rarità: c’è un tetto, un asintoto per cui si ha l’impressione che il valore non possa che crescere. Chi compra un bitcoin, lo compra solo sperando di venderlo a un prezzo più alto. Quando questa speranza svanisce questa speranza va a zero, anzi meno di zero perché consuma un’enormità di energia elettrica".
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