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Scuola, Anief chiede la revisione degli organici di sostegno e stabilizzazione precari

Alessandra Boccanfuso candidata al CSPI nella lista Anief "Democrazia, responsabilità e partecipazione" per la scuola secondaria di secondo grado. La Lista dei candidati Anief è visualizzabile su https://anief.org/rsutas/cspi-2024

"Oggi parliamo di scuola, e parliamo di organici di sostegno. L'organico è il numero dei posti disponibili in una scuola per il personale. L'organico, all'interno del mondo scolastico, si divide in organico di diritto e organico di fatto, ed è solo nell'organico di diritto che possono essere effettuate le immissioni di ruolo. Per quanto riguarda il sostegno, l'organico di fatto viene anche comunemente chiamato 'posti in deroga'. Ma, di fatto, rappresenta tutti quei posti che non possono essere dati a 'immissione di ruolo', ma possono solo essere assegnati a 'supplenza annuale'. Spesso e volentieri, limitata al 30 giugno, perchè, non essendo posti vacanti e disponibili, neppure supplenze possono essere date fino al 31 agosto". Lo dichiara Alessandra Boccanfuso, candidata al CSPI nella lista Anief "Democrazia, responsabilità e partecipazione", Vicepresidente regionale Anief Campania.

Ma, quando e come nasce organico di sostegno? "Nasce nel 1977, anno dal quale si è assistito a una piccola evoluzione sui numeri e sulla modalità di formare l'organico di sostegno di diritto, fino a quando nel 2007, l'organico di sostegno di diritto è stato sancito nel rapporto di uno a due insegnanti, rispetto al numero di alunni. Ed è dal 2007 che siamo fermi a questi parametri, nonostante quello che abbiamo vissuto e quello che viviamo porta a considerare che il numero degli alunni con bisogni educativi speciali, o diversamente abili, cresce di anno in anno".

"L'organico di diritto è pari. Per darvi un'idea, lo scorso anno, così come quest'anno, non si sono avute variazioni a 190 mila unità. L'organico di fatto, invece, è pari a un terzo dell'organico di diritto e pari a 70 mila unità. E, come si determina questo organico di fatto, cioè 'i posti in deroga'? In base a un recentissimo disegno di legge che ha stabilito che la richiesta dei posti in deroga dovesse essere fatta dai dirigenti scolastici, sentito il gruppo di lavoro operativo, poi viene rimessa agli USR. Nessuna indicazione viene data agli uffici scolastici regionali su come attuare quanto disposto. I posti in deroga non garantiscono la continuità didattica, perchè, naturalmente, andando a supplenza si è poi soggetti a un sistema per l'assegnazione delle supplenze che non può prevedere la didattica, ne tantomeno possiamo pensare la proposta del Ministro che attualmente è rimasta una proposta nel Decreto Semplificazioni per poter confermare i docenti a tempo determinato su richiesta della famiglie sul sostegno, anche se privi di specializzazione. L'unica soluzione a questo, è la stabilizzazione, quindi l'incremento dell'organico di diritto. Vi parlo perché sono una docente di sostegno della scuola secondaria di secondo grado che ha avuto la fortuna di fare un percorso di lavoro durato 12 anni nella stessa scuola dove sono stata precaria per 8 anni e dove ho poi avuto l'immissione in ruolo. Quindi so cosa significa, per un docente di sostegno che non è docente di un alunno, ma è docente della scuola perchè prende in carico tutti gli alunni della scuola. Sono considerazioni che non vanno bene con le politiche dei freddi numeri e aggravio sul bilancio dello Stato", conclude la Boccanfuso.
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