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Possemato (ONV): natalità in calo e difficoltà legate a fertilità sono "problematiche urgenti"

Parlamento Europeo, presentato Osservatorio della Vita e della Natalità

Economia
Possemato (ONV): natalità in calo e difficoltà legate a fertilità sono "problematiche urgenti"
(Teleborsa) - Si è svolta nella giornata di ieri presso il Parlamento Europeo di Bruxelles la presentazione dell'Osservatorio della Vita e della Natalità (ONV), nato per affrontare la crescente sfida demografica rappresentata dalla denatalità in Italia, focalizzandosi sulla raccolta, monitoraggio e analisi dei dati relativi alla natalità, alla salute riproduttiva e alle dinamiche familiari. L'obiettivo è orientare le politiche a favore della natalità e della famiglia a livello regionale e nazionale, fornendo un supporto concreto per l'adozione di politiche pubbliche più efficaci.

All'evento, promosso dall'europarlamentare Susanna Ceccardi e dalla dott.ssa Donatella Possemato, fondatrice dell'ONV, hanno partecipato: l'assessore della Regione Lazio Simona Baldassarre; Luigi Orfeo, presidente della Società italiana di neonatologia; Filomena Maggino, docente di statistica sociale all'Università La Sapienza, David Della Morte Canosci, Consigliere personale del Ministro dell'Università e della Ricerca e Professore Ordinario di Alimentazione e Nutrizione Umana all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Paolo Borchia.

Secondo i dati più recenti, nel 2023 le nascite in Italia sono state 379.890, registrando un calo del 3,4% rispetto al 2022. Le stime provvisorie per il periodo gennaio-luglio 2024 indicano una diminuzione di 4.600 nascite rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo trend negativo è in linea con la diminuzione delle nascite osservata negli ultimi 15 anni, con un calo totale di quasi 200.000 unità (-34%). Il tasso di natalità attuale è di 1,2 figli per donna, significativamente al di sotto del tasso di sostituzione di 2,1 necessario per mantenere stabile la popolazione.

Per quanto riguarda la composizione familiare, i dati del 2021 mostrano una diminuzione di oltre 1,2 milioni di coppie con figli rispetto al 2011, passando da 8.766.690 a 7.537.874. Nel contempo, si è registrato un aumento dei nuclei monogenitoriali, con padri e madri soli con uno o più figli che sono passati da circa 2,65 milioni nel 2011 a oltre 3,8 milioni nel 2021 (+44%). Nel 2022, le famiglie italiane sono state circa 26,4 milioni, con oltre il 60% composte da un solo nucleo familiare.

“Il tema della natalità - ha detto Susanna Ceccardi - va affrontato in modo pragmatico ma evitando di concentrarsi esclusivamente sugli incentivi per le famiglie. Questa visione infatti è limitata e fuorviante. Se il problema fosse solo economico, non si spiegherebbe perché nei Paesi più poveri si facciano più figli o perché, in passato, i nostri nonni, pur vivendo nell'incertezza della guerra, avessero famiglie numerose. L’errore sta nel pensare che misure economiche possano, da sole, invertire il calo demografico, i cui dati sono sempre più allarmanti. Il vero nodo è culturale: oggi la società non valorizza più la famiglia e la genitorialità, anzi, spesso le considera un ostacolo alla realizzazione personale. Dobbiamo ribaltare questa mentalità, promuovendo una visione in cui avere figli torni a essere un valore condiviso e sostenuto”.

Per Donatella Possemato, presidente dell’ONV, “Il calo della natalità e le difficoltà legate alla fertilità sono problematiche urgenti che richiedono soluzioni concrete. L'Osservatorio mira a fornire dati aggiornati e precisi per supportare le istituzioni nella creazione di politiche mirate, soprattutto in ambito sanitario e familiare. E’ necessario sostenere le famiglie, promuovendo politiche inclusive per le nuove realtà familiari come quelle mono-genitoriali e le famiglie ricostituite. Il supporto alle famiglie deve includere il rafforzamento dei servizi sanitari, educativi e sociali, per garantire a tutte le famiglie, soprattutto le più vulnerabili, le stesse opportunità di benessere. In conclusione, l'Osservatorio della Vita e della Natalità si propone come un punto di riferimento per orientare le politiche a favore della natalità e della vita familiare, invitando istituzioni, associazioni e cittadini a unirsi a questa causa per costruire un futuro migliore per le famiglie italiane”.

"La Regione Lazio è fortemente impegnata nel promuovere politiche efficaci che sostengano la natalità, mettendo in campo azioni concrete per garantire alle famiglie un supporto concreto e duraturo - ha detto l’assessore della Regione Lazio Simona Baldassarre -. Tra le principali misure, vi sono incentivi fiscali mirati, il miglioramento dei servizi di assistenza alla maternità e paternità, e il potenziamento delle strutture per la prima infanzia. Inoltre, stiamo lavorando per aumentare l'accessibilità a servizi sanitari e sociali per le famiglie, creando un ambiente favorevole alla crescita demografica e rispondendo alle reali necessità delle famiglie. Il nostro obiettivo è rendere la genitorialità più accessibile e sostenibile, affrontando le sfide sociali ed economiche che i genitori devono affrontare quotidianamente."

Luigi Orfeo, Presidente della Società Italiana di Neonatologia, ha dichiarato: "L’incubo di un pediatra neonatologo è un mondo senza bambini. Ogni giorno ci confrontiamo con la realtà della denatalità, un fenomeno che minaccia non solo il futuro delle famiglie, ma anche quello della società intera. Senza una nuova generazione, il nostro sistema sociale ed economico non può prosperare. È essenziale che, come professionisti della salute, ma anche come cittadini, ci impegniamo attivamente per promuovere politiche che sostengano la natalità, la salute riproduttiva e il benessere delle famiglie. La salute dei bambini e delle madri deve essere una priorità per la società, e dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che ogni nascita sia un evento protetto, celebrato e supportato."

Filomena Maggino, docente di statistica sociale all'Università La Sapienza, ha sottolineato: "I dati sono un potente strumento di comprensione e azione. Analizzare accuratamente il fenomeno della denatalità è fondamentale per sviluppare politiche efficaci. I numeri non sono solo indicatori, ma raccontano storie, necessità e sfide quotidiane che le famiglie devono affrontare. È solo attraverso un'analisi precisa e approfondita dei dati che possiamo identificare le cause profonde della denatalità e trovare soluzioni mirate. Dobbiamo trattare questi dati con la massima attenzione, utilizzandoli per orientare le politiche pubbliche in modo che rispondano davvero alle esigenze delle famiglie, promuovendo un ambiente che favorisca la natalità e il benessere delle nuove generazioni. In questo contesto, è fondamentale adottare un approccio sistemico che consideri tutte le variabili coinvolte – economiche, sociali, culturali e sanitarie – per costruire un sistema integrato e sostenibile che supporti le famiglie in modo completo e duraturo."

David Della Morte Canosci, Consigliere personale del Ministro dell'Università e della Ricerca e Professore Ordinario di Alimentazione e Nutrizione Umana all'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, ha dichiarato: "La nutrizione gioca un ruolo cruciale nella salute materno-infantile e, di conseguenza, nella promozione della natalità. La qualità dell’alimentazione, prima e durante la gravidanza, influisce direttamente sul benessere delle future madri e sui primi anni di vita del bambino. È fondamentale che le politiche pubbliche integrino la nutrizione come parte integrante delle strategie per sostenere la natalità e il benessere delle famiglie. Un'adeguata educazione alimentare, insieme all'accesso a cibi nutrienti, è essenziale non solo per prevenire malattie e complicazioni, ma anche per garantire una gravidanza sana e un avvio migliore per i bambini, favorendo una società più sana e sostenibile. Solo promuovendo politiche che includano il supporto nutrizionale possiamo realmente fare la differenza nella vita delle famiglie e contribuire a contrastare la denatalità."


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