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Riforma Cartabia e Tribunale Unico al centro di un dibattito tra politici e giuristi

In Senato convegno del Forum delle Associazioni Familiari

Economia, Politica
Riforma Cartabia e Tribunale Unico al centro di un dibattito tra politici e giuristi
(Teleborsa) - ‘Il tribunale unico per le persone, i minorenni e le famiglie. La ricaduta sulla tutela dei minori: luci e ombre’. Questo il titolo del convengo che si è tenuto al Senato per approfondire l’impatto del nuovo processo civile della famiglia, introdotto con la Riforma Cartabia, sulla tutela dei minori rappresentata e supportata dalle associazioni in ambito processuale.

L’incontro è stato organizzato dal Forum delle Associazioni Familiari con la partecipazione dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani (UGCI) e, a distanza di quasi due anni dall’entrata in vigore del nuovo rito e in attesa dell’istituzione del Tribunale Unico, ha offerto riflessioni e osservazioni sulla ricaduta dell’applicazione della riforma stessa. Appuntamento che ha visto tra gli altri la partecipazione di esponenti delle associazioni familiari, politici e giuristi.


"La riforma Cartabia ha apportato cambiamenti che impattano in maniera significativa.- ha spiegato Adriano Bordignon, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari - È fondamentale, pertanto, favorire il dialogo tra famiglie, associazioni, giuristi e politica per mettere al centro l'interesse del bambino. Apprezziamo l’intento di accelerazione dei tempi per i processi che riguardano la famiglia e i minori. Trattandosi, però, di un interesse di persone fragili, che hanno bisogno di una maggiore tutela, crediamo che i tempi e i modelli debbano essere appropriati. Il modello del giudice unico non ci sembra più funzionale. Pensiamo che abbandonare l’esperienza dei giudici ordinari, che in realtà è un’esperienza positiva di successo per l’Italia, sia un passo indietro".

La Riforma Cartabia ha modificato il processo civile della famiglia con l’intento di ridurre la durata dei processi, di ottimizzare le risorse e unificare i procedimenti attraverso l’istituzione del Tribunale Unico. Alcune norme hanno aperto un dibattito fra giuristi, magistrati, avvocati e associazioni che si occupano di minori e di famiglie in difficoltà. Si sono sollevate perplessità sulla loro applicazione concreta, sia sui procedimenti di separazione e divorzio sia in relazione ai procedimenti che attengono le limitazioni o la decadenza della responsabilità genitoriale, gli allontanamenti dei minori e gli affidi.

"La Riforma ha introdotto delle novità sulle quali è necessario un confronto. La riduzione del ruolo del giudice onorario, può comportare un rallentamento dei tempi del procedimento e dei costi. Un altro aspetto riguarda la durata degli affidamenti familiari. È fondamentale evitare gli affidamenti sine die, ma occorre scongiurare il rischio di rendere questi procedimenti macchinosi", ha sottolineato Roberta Castellan, della Rete di Associazioni nel campo di affido e adozioni.

Secondo Maria Rosaria Cavallaro, della Rete di Associazioni nel campo delle controversie familiari, "l’intervento di oggi è finalizzato a riflettere sulle possibili ricadute della legge Cartabia nell’ambito della gestione dei conflitti familiari e della tutela dei minori. L’opzione per un rito unico, che costringe le parti a entrare immediatamente nell’ambito di un giudizio a cognizione piena, con una cristallizzazione anticipata del tema, crea difficoltà e focalizza poco l’opportunità di lavorare per raggiungere ipotesi conciliative nell’interesse della prole".

Gli argomenti posti al centro del dibattito sono molteplici come ad esempio gli oneri di allegazione da assolvere prima dell’udienza di comparizione rischiano di ritardare la decisione sulle condizioni di collocazione e mantenimento dei figli, ma anche di aumentare il conflitto genitoriale. Secondo il Forum, inoltre, sarebbe importante sapere se con il nuovo rito i processi saranno più brevi, poiché nella pratica si sono in realtà ravvisati casi di tardiva gestione e di sottovalutazione delle situazioni di pregiudizio a carico dei minori.

"Un punto molto importante sul quale occorre un approfondimento riguarda la definizione del ruolo del curatore, che svolge una funzione centrale. La sua preparazione e specializzazione deve essere definita data la delicatezza del ruolo", le parole di Susanna Donatella Campione, Membro della Commissione Giustizia del Senato della Repubblica.

Secondo Elena Bonetti, Membro della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, "la ratio della Ministra Cartabia era quella di rafforzare la responsabilità genitoriale a protezione del soggetto più debole, attraverso la ridefinizione dei tempi e delle dinamiche del processo. La sfida è quella di garantire l'ascolto effettivo del minore definendo strutture e modalità che mettano al centro i più fragili".
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