(Teleborsa) -
Sempre più interesse dell'Estremo Oriente verso il cibo italiano. L'ultima tappa a Tokyo del roadshow internazionale
"The Italian Aperitivo” sviluppato da Fiere di Parma e Agenzia ICE per presentare all'estero la prossima edizione di
TUTTOFOOD 2025, in programma dal 5 all’8 maggio a Rho Fiera Milano, ha visto la partecipazione di oltre 1.000 decision makers tra le più importanti aziende internazionali, top buyer e collettive.
TUTTOFOOD 2025 ospiterà oltre il 25% di espositori esteri, accogliendo circa 90.000 visitatori, tra cui più di 3.000 top buyer internazionali. Proprio in occasione del roadshow a Tokyo, nei giorni del Foodex, è stata confermata la presenza, alla prossima kermesse milanese, di una nutrita delegazione giapponese. Dall'evento è emerso, che il
12% delle aziende estere presenti a TUTTOFOOD
proviene dai Paesi Asiatici e del Pacifico (inclusa la Cina).
Alla manifestazione ci sarà un
focus sull'area Asia-Pacific, che rappresenta un
mercato di grande interesse per l’Italia e il mondo. Secondo i dati forniti da NielsenIQ, aggiornati al 2024, per quanto concerne le
performance dei beni di largo consumo, queste zone hanno registrato una crescita organica del valore del +2,7%, guidata da una ripresa della crescita del volume, passata da -0,9% nel 2023 a +2,5% nel 2024. Visto l’affievolimento della crescita dei prezzi per unità (rallentata da +2,6% a +0,2%), nel 2025 la crescita del volume rimarrà un elemento chiave. Quella del
“fresh food” è l’industria che ha registrato la
crescita a volume più forte a livello mondiale, e questa zona del mondo conferma questo trend, crescendo del 3% a volume e dimostrandosi la regione con il trend a valore più dinamico, dietro solo ad Africa e Middle East.
Dando uno sguardo alle categorie di prodotti italiani più esportati all’estero, emerge che la regione Asia-Pacific è quella in cui il
caffè in polvere e chicchi ha registrato la maggiore crescita a volume, con un +2,3%;
anche la pasta secca, altro prodotto di grande successo all’estero, nella stessa area geografica ha registrato la maggior crescita a volume con un +5,8%, così come
l’olio (+6,1%) e il concentrato di
pomodoro (+8,1%).