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Freni (MEF): semplificare non vuol dire abbassare tutele, adotteremo soluzioni all'avanguardia

Finanza
Freni (MEF): semplificare non vuol dire abbassare tutele, adotteremo soluzioni all'avanguardia
(Teleborsa) - "Stiamo provando a cambiare qualcosa nel mercato dei capitali in Italia. Credo di poter affermare, con una relativa serenità, che stiamo provando a cambiarlo tutti insieme e che tutto si possa dire tranne che non si vedano quotidianamente coinvolti tutti coloro i quali sono attori di questa partita, con ciascuno che deve aver la sua parte". Lo ha affermato Federico Freni, Sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) all'evento "I cinquant'anni della Consob: tra presente e futuro" in Bocconi.

"In questa riforma ci sono passaggi essenziali, come un nuovo sistema di governance per le società neo quotate o una revisione strutturata, complessiva e radicale del sistema sanzionatorio e della fase procedimentale che accompagna il sistema - ha sostenuto - Non è solo importare toccare la sanzione, ma garantire il procedimento. La certezza del diritto non è solo la certezza della pena, ma anche la certezza del processo. Il mercato non ci chiede solo certezza delle sanzioni, ma di avere certezza del procedimento, ce lo chiede perchè nel nostro ordinamento possono convivere sanzioni penali e amministrative per la stessa fattispecie, e io una risposta per il mercato non ce l'ho".

"Questa riforma interpreterà i tempi che cambiano - ha detto Freni - Dobbiamo capire che non siamo più nel 1998, quindi non dobbiamo ignorare la prospettiva europea, di un mercato che va verso l'unificazione. Non possiamo ignorare la dimensione del mercato, nostro ed europeo, del 1998 e di oggi".

"Non credo attualmente in una vigilanza accentrata in ESMA - ha evidenziato il Sottosegretario al MEF - Credo che la vigilanza accentrata, che può avere un senso, debba seguire regole omogenee. Mi piacerebbe un'omogeneità completa e assoluta dei mercati dei capitali in Europa, delle regole e della vigilanza. In assenza di regole uniche, non credo che l'accentramento in ESMA possa essere la soluzione".

"Mi piacerebbe avere un codice dei mercati finanziari e non il testo unico, e non si tratta di nominalismo - ha detto Freni - L'Europa un giorno avrà un codice dei mercati finanziari e speriamo che il nostro possa essere un buon punto di partenza. Le soluzioni che adotteremo saranno soluzioni certamente all'avanguardia, non perché si voglia fare corsa sull'Olanda o di altri paesi".

"Non ci vogliono meno regole o meno rigore, ma regole più semplici. Semplificare non vuol dire abbassare gli standard di tutele per mercato, investitori e risparmiatori", ha concluso il Sottosegretario al MEF.
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