(Teleborsa) - Nel
secondo trimestre del 2024, un
ex dipendente di
Deutsche Bank ha presentato un ricorso contro il gruppo bancario presso i tribunali tedeschi, chiedendo circa
152 milioni di euro per presunti danni causati alla sua carriera da un procedimento penale italiano riguardante alcune operazioni in derivati con
Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS). Anche gli
altri cinque ex dipendenti di Deutsche Bank coinvolti nel procedimento penale hanno
minacciato di presentare le proprie rivendicazioni presso tribunali inglesi. È quanto emerge dal report annuale 2024 pubblicato oggi, che non nomina direttamente né l'ex dipendente che ha già chiesto i danni, né gli altri.
"Deutsche Bank ritiene che tutte queste rivendicazioni siano
del tutto prive di fondamento e si difenderà con fermezza, anche contestando presunte perdite gonfiate e irrealistiche come la cifra dichiarata in Germania", si legge nel report annuale.
Deutsche Bank
non ha rivelato se ha stabilito una riserva o una passività potenziale in relazione a queste questioni perché ha concluso che tale divulgazione potrebbe pregiudicare seriamente il loro esito.
Nel novembre 2019, il
Tribunale di primo grado di Milano ha condannato cinque ex dipendenti della Deutsche Bank e un dipendente allora in carica per favoreggiamento in falso in bilancio e manipolazione del mercato in relazione a operazioni con derivati che Deutsche Bank aveva stipulato con MPS nel 2008. Gli individui sono stati condannati a 3 anni e 6 mesi o 4 anni e 8 mesi. Deutsche Bank è stata ritenuta responsabile e il tribunale ha ordinato il sequestro di presunti utili pari a 64,9 milioni di euro e una multa di 3 milioni di euro. A seguito dei ricorsi presentati da Deutsche Bank e dai sei individui, nel 2022 la
Corte d'appello di Milano ha assolto tutti gli imputati da tutte le accuse. Il PM ha presentato ricorso dinanzi alla
Corte di Cassazione nel novembre 2022. Nell'ottobre 2023, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso e ha confermato le decisioni di assoluzione della Corte d'appello di Milano, che ora sono quindi definitive.
Nel maggio 2018, la
CONSOB ha emesso sanzioni di 100.000 euro ciascuna nei confronti dei sei individui di Deutsche Bank imputati nel procedimento penale. Ai sei individui è stato inoltre imposto il divieto di svolgere funzioni dirigenziali in Italia e per istituti con sede in Italia per tre o sei mesi ciascuno. Non è stata imposta alcuna sanzione o multa separata a Deutsche Bank, ma è responsabile in solido per le sanzioni dei sei individui di Deutsche Bank. Nel giugno 2018, Deutsche Bank e i sei individui hanno presentato ricorso presso la Corte d'appello di Milano contestando la decisione della CONSOB. Nel dicembre 2020, la Corte d'appello di Milano ha accolto i ricorsi presentati da Deutsche Bank e dai sei individui e ha annullato la delibera che li sanzionava. Nel giugno 2021, la CONSOB ha presentato ricorso alla Corte suprema contro la decisione della Corte d'appello, ma ha
ritirato il ricorso nel novembre 2024 a seguito della piena assoluzione dei sei individui dalle accuse penali a loro carico. Di conseguenza, la decisione della Corte d'appello di Milano è ora definitiva e vincolante.