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Sanità in Africa, all’UniCamillus nasce il progetto ITESHS per potenziare la formazione

Economia, Salute e benessere
Sanità in Africa, all’UniCamillus nasce il progetto ITESHS per potenziare la formazione
(Teleborsa) - Rafforzare le competenze sanitarie, promuovere programmi che incentivano lo scambio di esperienze e conoscenze tra studenti e corpo docente e sviluppare infrastrutture e tecnologie locali. Questo è il progetto "Integrate Transcultural Educational Synergy in Health Sciences’" (ITESHS) finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del PNRR, attraverso la quale la UniCamillus di Roma e le Università di Chieti-Pescara e di Foggia sostengono il potenziamento della formazione universitaria e lo sviluppo di nuove competenze sanitarie in Africa.

"Al primo anno di infermieristica su 136 posti, 132 sono occupati da studenti che provengono al Sud del Mondo e solo 4 sono italiani. - ha spiegato Gianni Profita, Rettore di UniCamillus - Questo vuol dire che c’è una domanda per le professioni sanitarie provenienti dai Paesi in via di sviluppo che non è chiaramente accolta né soddisfatta dagli stessi Paesi. Oggi il senso profondo di questa iniziativa è che le Università italiane si rimboccano le maniche, vanno nei paesi in via di sviluppo e realizzano li dei corsi di studio di carattere sanitario. l’ambizione è quella di creare giovani bravi che poi possano essere un punto di inizio per poi costruire localmente delle scuole mediche e dare loro l’opportunità di restare nei loro paesi per far crescere lo standard qualitativo della loro sanità".


Il progetto è stato presentato in occasione del convegno "Salute e innovazione nel Piano Mattei: nuove prospettive educative e transculturali per la cooperazione sanitaria internazionale" che si è tenuto alla UniCamillus di Roma alla presenza del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Secondo il Ministro Tajani, "i progetti legati alla salute e alla ricerca nell'ambito del Piano Mattei sono fondamentali per favorire la crescita del continente africano e ottenere risultati concreti. Se consideriamo anche la questione migratoria, è essenziale migliorare le condizioni di vita degli africani, in particolare dei bambini, molti dei quali hanno un'aspettativa di vita di appena uno o tre anni. Per questo motivo, investire nella ricerca e nella sanità è una priorità. Ogni iniziativa che si muove in questa direzione contribuisce allo sviluppo dell’Africa, e abbiamo il dovere di svolgere un ruolo da protagonisti per sostenerne la crescita. Credo fermamente nel progetto presentato oggi presso l'UniCamillus, perché ritengo indispensabile rispondere all'appello del continente africano per garantire condizioni di vita migliori, mettendo al centro le persone e rafforzando i legami umani. Le università, in questo contesto, rappresentano lo strumento più efficace per costruire ponti e stringere rapporti solidi con le nuove generazioni, promuovendo un futuro basato sulla collaborazione e sulla crescita reciproca"

Nel suo intervento il Ministro Schillaci ha invece ricordato, "Cooperazione internazionale, formazione e ricerca sono fondamentali per migliorare la salute globale e rafforzare i sistemi sanitari. Il progetto ITESHS rappresenta un’iniziativa di grande valore che si inserisce in questa prospettiva, promuovendo una costruttiva collaborazione tra Istituzioni. La condivisione di conoscenza e competenze è ormai imprescindibile per superare barriere geografiche e culturali e per generare un impatto concreto sulle comunità, soprattutto in un’epoca in cui innovazioni tecnologiche e digitali sono sempre più centrali nelle politiche sanitarie. Il Piano Mattei per l’Africa, che vede impegnato il Governo nella sua interezza, rappresenta una strategia chiave per accompagnare e sostenere i Paesi africani nella costruzione di sistemi sanitari più solidi e autonomi, investendo nella formazione di nuovi professionisti e nel potenziamento delle strutture. Ringrazio UniCamillus e le altre Università coinvolte per il prezioso e costante impegno".

Attraverso questo progetto verrà trasferita la qualità della formazione medica italiana in Somalia, Camerun ed Etiopia, dove saranno create le basi per un sistema sanitario più forte e indipendente. UniCamillus e Università di Mogadiscio avvieranno un corso di laurea magistrale in fisioterapia con un periodo di mobilità internazionale di studenti e docenti somali che a Roma svolgeranno attività laboratoriali e seminariali. Il programma prevede anche un corso post lauream in ortopedia e traumatologia, rivolto a medici somali già impiegati nei tre principali ospedali di Mogadiscio, così da fornire loro una formazione personalizzata in base alle esigenze di cura locali. Attività per potenziare la ricerca e la didattica sono state pianificate dall’Università degli Studi di Chieti-Pescara e da quella di Addis Abeba, con la condivisione di una piattaforma digitale online per il potenziamento cognitivo e i serious games, con studenti italiani ed etiopi che lavoreranno insieme. Sarà organizzata anche la formazione rivolta a studenti e docenti sulla ricerca in psicologia. L’Università degli Studi di Foggia e l’Hanseatic Institute of Technology and Applied Sciences (HITAS) in Camerun promuoveranno l'integrazione e l'inclusione degli studenti africani in un percorso accademico internazionale, che consentirà loro di acquisire competenze infermieristiche grazie a metodologie e tecnologie innovative.

Maryan Mohamed Hussein, Ministra della Salute somala, ha spiegato come"Questa iniziativa segna una pietra miliare nella lunga e fruttuosa partnership tra Somalia e Italia, in particolare nel promuovere la sanità e l’istruzione. Il progetto ITESHS offre un'opportunità di trasformazione per rafforzare la nostra cooperazione nella formazione medica e nello sviluppo del sistema sanitario. Iniziative come questa ci consentono di formare professionisti più qualificati, migliorare l’accessibilità all’assistenza sanitaria, e, in definitiva, migliorare il benessere della nostra gente. A nome del Governo federale della Somalia esprimo il mio più profondo apprezzamento al Governo italiano, UniCamillus e tutti i partner sostenitori per il vostro fermo impegno in questa causa".
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