(Teleborsa) - Starbucks ha annunciato, lunedì, che
licenzierà 1.100 dipendenti aziendali senza coprire le diverse centinaia di posizioni vacanti. La decisione del
nuovo amministratore delegato, Brian Niccol, mira a semplificare le operazioni all'interno dell'azienda, dove si sono verificate duplicazioni di ruoli e stratificazioni che non consentono a Starbucks di tornare a decollare.
Si tratta del
primo taglio di dipendenti aziendali di Starbucks dal 2018, quando il taglio è stato di circa 350 lavoratori. Niccol è stato assunto a settembre con l'obiettivo di risollevare le sorti di Starbucks che ha visto diminuire vertiginosamente le sue vendite.
Starbucks ha registrato una serie di
cali nelle vendite trimestrali poiché i clienti hanno cercato caffè più economici o si sono rifiutati di fare lunghe file. Ad oggi il gruppo americano contra 361mila dipendenti che per la maggior parte lavorano nelle oltre 21mila caffetterie sparse in tuto il mondo mentre 16 sono impiegati nel supporto aziendale, nello sviluppo dei negozi, nella torrefazione, nella produzione e nella distribuzione. L'azienda ha spiegato che i lavoratori delle caffetterie non saranno interessati dai tagli. Sul premercato Starbucks sta guadagnando lo 0,7%.