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Auto UE, vendite gennaio -2,1%. CSP: crisi mercato dipende da transizione all'elettrico imposta dall'UE

Gian Primo Quagliano: costi elettrico ancora alto

Economia
Auto UE, vendite gennaio -2,1%. CSP: crisi mercato dipende da transizione all'elettrico imposta dall'UE
(Teleborsa) - Nel mese di gennaio, in Europa Occidentale (UE, Paesi Efta e Regno Unito) sono state immatricolate 995.271 auto, il 2,1% in meno dello stesso mese del 2024. Lo rileva l'Acea, l'associazione dei costruttori europei, secondo cui le immatricolazioni di auto nell'UE sono diminuite del 2,6% a 831,201 unità, con cali in Francia (-6,2%), Italia (-5,8%) e Germania (-2,8%), mentre la Spagna ha registrato un aumento del 5,3%.

Fra le case auto, Volkswagen ha registrato una crescita del 5,6% a 230mila auto, pari a una quota del 27,7%. In calo invece Stellantis (-17,9% a 133.506 auto) con una quota di mercato in flessione al 16,1%. Fra i brand in positivo solo Alfa Romeo (+22,7%), in calo Lancia (-73%), seguita da DS (-42%), Opel (-31%), Fiat (-21,7%), Maserati, Dodge e Ram (-19,5%), Citroen (-14,3%), Jeep (-13,2%) e Peugeot (-8,2%). Crescono del 5% le vendite di Renault a 90.362 auto, pari a una quota del 10,9%.

Centro Studi Promotor: partenza fiacca per il mercato europeo dell’auto

Il mercato dell'auto nell'Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk), dopo aver chiuso il 2024 con una crescita striminzita dello 0,9% sul 2023 e con un calo di ben il 18% sul 2019, inizia il 2025 con un calo del 2,1% su gennaio 2024 e del 18,8% sulla situazione ante-crisi. E' il commento del Centro Studi Promotor.

Nessuno dei cinque maggiori mercati dell'area, che valgono il 69,9% delle immatricolazioni - spiega - è in buona salute. La situazione peggiore è quella della Francia, che in gennaio perde ben il 6,2% sullo stesso mese del 2024 e il 26,1% su gennaio 2019. Il più importante mercato dell'area, quello della Germania, fa registrare un -2,8% su gennaio 2024 e -21,9% sullo stesso mese del 2019. Male va anche l'Italia con cali rispettivamente del 5,8% e del 19,1%. La Spagna ha un modesto recupero in gennaio (+5,3%), ma un forte calo sui livelli ante-crisi (-22,7%). Il Regno Unito, in cui si stanno facendo grandi sforzi per imporre l'auto elettrica, accusa un calo del 2,5% su gennaio 2024 e del 13,5% sulla situazione ante-crisi.

La crisi del mercato dell'auto in Europa dipende dalla transizione energetica decisa dall'Unione Europea, che sta cercando di imporre l'auto elettrica con una soluzione che in nessuna altra parte del mondo è stata imposta, il divieto dal 2035 di immatricolare auto con motorizzazioni non elettriche. Da marzo l'Unione Europea dovrebbe rivedere la sua politica per la transizione all'elettrico e in questo quadro si inserisce il tentativo, fortemente sostenuto anche da ambienti industriali, di creare uno spazio per soluzioni non totalmente elettriche, ma con emissioni più contenute come le ibride plug-in e le ibride range extender.

"Il tentativo è generoso - commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - ma non tiene conto del fatto che l'auto elettrica non è gradita dal pubblico non solo per il fatto di essere una soluzione meno efficiente per la mobilità, ma anche perché è una soluzione che va al di là della capacità di spesa di una parte molto importante degli acquirenti di auto, questione che non viene certo risolta dalle auto elettriche plug-in e dalle range extender che non sono, per il momento, alla portata dei più".
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