(Teleborsa) - "Se la politica cambia, la nostra capacità di vendere la filiale russa a condizioni più interessanti migliora, perché la situazione si normalizza per tutti, da entrambe le parti". Lo ha dichiarato
Andrea Orcel, CEO di
UniCredit al Financial Times, in merito a una potenziale svolta nella guerra in Ucraina. "Pertanto,
il nostro percorso di uscita si velocizza e i numeri sembrano molto migliori", ha aggiunto.
Il banchiere ha sottolineato che UniCredit si è "impegnata seriamente negli ultimi tre anni con un numero significativo di controparti nell'esplorazione di tutte le opzioni di uscita dalla Russia", ma "date le diverse complessità e sanzioni in atto,
non siamo stati in grado di andare avanti col processo".
Orcel aveva
escluso la scorsa settimana una cessione dell'asset russo a un prezzo "non equo". La Russia ha inciso per il 5% dei ricavi totali del gruppo nel 2024 (+9% a 1,3 miliardi di euro nel 2024) e con 577 milioni di euro di utile netto sui 9,3 miliardi totali.
Il CEO di UniCredit crede anche che il potenziale recupero dell'economia europea dalla fine della guerra in Ucraina sia stato sottovalutato: "La fine della guerra, che spero avvenga alle giuste condizioni, eliminerà l'incertezza geopolitica e i
livelli di investimento e rimbalzo saranno davvero significativi. I mercati lo hanno ignorato per ora, ma lo vedremo".