(Teleborsa) - S
embra destinata ad allargarsi a macchia d'olio la guerra commerciale di
Donald Trump. Dopo i dazi sull'acciaio e l'alluminio e quelli reciproci, il presidente americano lancia l'affondo e spiana la strada a tariffe al 25% per le auto, i prodotti farmaceutici e i chip.
I dazi - ha spiegato - saranno ufficialmente annunciati probabilmente il
2 aprile, ma non è chiaro se entreranno subito in vigore. "Vogliamo concedere alle aziende tempo per venire qui da noi. Se aprono una fabbrica qui infatti non ci sono tariffe", ha spiegato. La minaccia di nuovi dazi agita le case automobilistiche europee e giapponesi, quelle che più esportano negli Stati Uniti. Pur non essendo chiaro se le tariffe riguarderanno tutto l'import di veicoli, se saranno decise paese per paese e se ci saranno eccezioni per il Canada e il Messico, l'ipotesi concreta gela i big del settore che prevedono un aumento dei costi delle loro vetture
E - come se non bastasse -
Trump attacca Volodymyr Zelensky definendolo un
"dittatore mai eletto" e un "comico mediocre" che è riuscito ad ottenere centinaia di miliardi dagli Stati Uniti per "una guerra che non avrebbe mai vinto".
Tra le prime repliche, quella della
Germania. È semplicemente pericoloso e sbagliato delegittimare il presidente Zelensky", ha affermato Scholz. "Corretto è invece che Volodymir Zelensky è il capo di Stato eletto. Che nel mezzo della guerra non si siano tenute elezioni
ordinarie corrisponde alle prescrizioni della costituzione ucraina e alla legge elettorale. Nessuno dovrebbe sostenere altro", ha aggiunto.