(Teleborsa) - Prosegue la
crisi dell’industria italiana, con i
numeri dell’Istat che anche a novembre confermano il trend fortemente negativo del 2024.
"La produzione industriale registra il ventiduesimo calo consecutivo su base tendenziale, con una riduzione del -1,5% su anno – spiega il
presidente di Codacons, Carlo Rienzi – La leggera crescita su base mensile non basta a recuperare il gap registrato nell’ultimo anno: nei primi 11 mesi del 2024 la produzione crolla del -3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A guidare la contrazione sono i beni di consumi, che nel 2024 scendono complessivamente del -3%, con punte del -4,6% per i beni durevoli”.
“Dati che risentono in modo evidente dello
stallo dei consumi da parte delle famiglie, con la spesa degli italiani che non riparte ed effetti negativi diretti su commercio e industria e sui conti nazionali – aggiunge Rienzi – Per questo
continuiamo a chiedere al governo di intervenire per invertire la rotta adottando misure davvero efficaci sul fronte della nostra economia”.
“
Una Caporetto!" rilancia
Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Prosegue il terremoto che si è abbattuto sulle nostre industrie. E'
da 22 mesi consecutivi che scende la produzione industriale su base tendenziale, un crollo che, nei dati corretti per gli effetti di calendario, dura ininterrottamente da febbraio 2023! Un tunnel in cui le imprese sono entrate oramai quasi due anni fa e dal quale non sono ancora uscite" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
Secondo lo studio dell'associazione, la produzione di novembre 2024, nel confronto con gennaio 2023, ossia prima che iniziasse la discesa, è inferiore del 5% nei dati destagionalizzati. Per i beni di consumo il gap è del 4,9%, che sale all'8,5% per i beni di consumo durevoli.