(Teleborsa) - In un’Italia con difficoltà a inserire i giovani nel mondo del lavoro, le
fasce di età avanzata rappresentano un target cruciale nel mercato dei beni di largo consumo (FMCG). Le famiglie con
responsabili acquisti di almeno 55 anni superano il 50% del totale (51%), e il loro impatto è decisivo sia sul piano economico che sociale. Dal punto di vista economico, infatti, l
a spesa media per acquirente in questa fascia è di 4.700 euro, ben superiore ai 3.900 euro delle fasce più giovani, con un’incidenza del 54% sulla spesa totale. Sul piano sociale,
oltre il 40% di queste famiglie supporta i figli adulti non conviventi, acquistando prodotti FMCG per i nipoti (42%) o per i figli (13%). Questi sono alcuni dei principali risultati emersi dalla ricerca "Gli shopper 55+ e la spesa FMCG", condotta tramite il consumer panel di YouGov, leader nelle indagini sui consumatori.
Lo studio si basa su una
survey Why2Buy realizzata con interviste online a un campione rappresentativo di famiglie italiane con responsabile acquisti di 55 anni o più, selezionato all’interno del
Consumer Panel di YouGov. I dati raccolti mostrano un quadro relativamente omogeneo, dove la casa riveste un ruolo centrale (il 91% dei rispondenti si considera attento alla pulizia e all'igiene) e la famiglia è fondamentale (l'88% considera il tempo in famiglia come l’attività preferita). Inoltre,
i consumatori over 55 sono generalmente dinamici, sociali e attivi: l’85% incontra regolarmente gli amici, il 57% mangia fuori casa e il 47% pratica attività fisica o sportiva.
Nelle loro spese gli shopper over 55 sono
più orientati alla qualità (che prevale sul prezzo come criterio di scelta per il 52%, mentre il 59% degli under 55 preferisce spendere meno), all’acquisto di prodotti italiani(se possono, comprano prodotti italiani l’81% a fronte del 70% dei più giovani) e di provenienza locale (73% vs 64%). Scelte meditate anche per il tempo a disposizione (solo il 24% dichiara di averne poco da dedicare alla spesa quotidiana, contro il 38% degli under 55), con frequenze di spesa maggiori, che si riflettono anche sulla sostenibilità: i cosiddetti eco-dismissers, che dichiarano poco o nessun interesse per l’ambiente, scendono al 18,8% dal 23% della fascia 36-55 anni (20,5% il dato degli under 35).
Tuttavia la segmentazione basata sulle attitudini, gli stili di vita ed i comportamenti di acquisto ha individuato cinque categorie, tre più giovani e due più mature, che si caratterizzano per comportamenti e scelte di spesa diverse tra loro. Rientrano tra i gruppi più giovani "
I nuovi 40" (che rappresentano l’11% delle famiglie), con la percentuale maggiore di occupati e la vita sociale più attiva, "
Risparmio e cautela" (26%), attenti ai costi, "
Mi prendo cura di me" (23%) focalizzati sul benessere. I pensionati si trovano quasi totalmente rappresentati negli altri due insiemi che hanno nipoti di cui si occupano: "
Nonni spesa e cucina" (18%), shopper premium con una predilezione per gli acquisti, e "
Vita da nonni" (22%) dallo stile più prudente.
Tra le analogie comuni a tutti e cinque i gruppi, l’atteggiamento nei confronti della spesa, giudicata divertente o non noiosa dalla maggioranza dei rispondenti nonostante una forbice importante tra il 73% dei "Nonni spesa e cucina" e il 60% de "I nuovi 40", una diffusa attenzione ai prezzi e alle offerte (il 31% cerca gli sconti speciali, il 29% confronta sempre i prezzi) e una maggiore inclinazione alla pianificazione (il 37% scrive la lista della spesa, il 24% verifica regolarmente le offerte prima di fare la spesa) che prevale rispetto all’acquisto d’impulso: 8 shopper su 10 si informano utilizzando soprattutto il volantino (consultato dal 45%).
Tra le maggiori differenze,
i "Nonni spesa e cucina" sono il gruppo che si contraddistingue per la maggiore spesa per acquirente (5.061 euro), oltre il 10% in più del segmento più parsimonioso ("Risparmio e cautela", 4.410 euro). A indirizzare gli acquisti per la famiglia convivente sono: il maggiore orientamento ai prodotti golosi e innovativi per "I nuovi 40", le promozioni e la convenienza per i segmenti "Risparmio e cautela" e "Vita da nonni", la fedeltà alle marche per il gruppo "Mi prendo cura di me". Mentre per Nonni spesa e cucina resta centrale l’origine degli ingredienti e il contenuto nutrizionale. Abitudini diverse anche nella scelta dei canali, con gli ipermercati sopra media nel segmento "I nuovi 40" e i discount scelti prevalentemente dal gruppo "Risparmio e cautela".
Ma le maggiori diversità tra i cluster si ravvisano – anche per ragioni anagrafiche – nell’acquisto di prodotti FMCG per le famiglie dei figli adulti non conviventi e dei nipoti. Se il dato medio attesta al 42% gli over 55 che hanno acquistato prodotti FMCG per i nipoti e le rispettive famiglie, la percentuale si impenna all’88% nel gruppo "Nonni spesa e cucina" e all’87% in quello "Vita da nonni". Molto più bassi i numeri delle famiglie (13%) che hanno sostenuto con la spesa quelle dei figli adulti non conviventi senza figli (sopra media "Mi prendo cura di me" con il 19% e "Risparmio e cautela" con il 18%).
Numeri che testimoniano l’incidenza economica e sociale degli shopper più maturi:
le famiglie 55+ che acquistano prodotti FMCG per i nipoti lo fanno circa cinque volte al mese e quattro volte per i figli adulti non conviventi. Nella scelta, le caratteristiche che contano di più sono il gradimento da parte dei nipoti, l’assenza di additivi o conservanti, la provenienza (italiana) degli ingredienti; a seguire, viene prestata attenzione alla marca, agli ingredienti biologici, al sapore goloso, al contenuto nutrizionale. Molto meno importanti rispetto alla spesa per la famiglia convivente promozioni e prezzi contenuti. Tra le categorie più acquistate per i nipoti spiccano i biscotti e la pasticceria industriale, i succhi di frutta, lo yogurt e i dessert freschi, il cioccolato, i gelati confezionati mentre per i figli non conviventi le scelte ricadono sul fresco (formaggi, salumi, ecc.) la frutta e la verdura.
(Foto: Franki Chamaki su Unsplash)