(Teleborsa) -
E' guerra aperta fra Nippon Steel ed il Governo USA, a causa delle interferenze sulla progettata fusione con US Steel. Un colpo di coda del Presidente uscente
Joe Biden, che ha addotto motivi di
sicurezza nazionale per bloccare la vendita della compagnia americana U.S. Steel alla concorrente giapponese. Una operazione da quasi 15 miliardi di dollari che avrebbe portato alla nascita del terzo produttore di acciaio a livello globale la cinese Baowu Steel e la franco-olandese ArcelorMittal.
Nippon Steel e US Steel avviano azioni legali Nippon Steel e U.S. Steel hanno formalmente annunciato di aver
intentato due azioni legali contro il governo americano - una presso la corte distrettuale della Columbia ed una pressi il tribunale della Pennsylvania -
contro l'illecita interferenza e l'influenza politica esercitata illegalmente dal Presidente Biden sul progetto di aggregazione, che il mese scorso aveva ricevuto anche il via libera del Cfius, il Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti, che non era riuscito a dimostrare l'esistenza di minacce per la sicurezza nazionale.
"Fin dall’inizio del processo - si spiega - Nippon Steel e U.S. Steel si sono
impegnate con tutti gli stakeholders affinché l'operazione non rappresenti una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e consenta di
rafforzare l'industria e le catene di fornitura dell'acciaio statunitense contro la minaccia cinese".
Per questo Nippon Steel si era impegnata ad
effettuare investimenti ed a proteggere l'occupazione ed i territori in cui U. S. Steel opera (Pennsylvania e Indiana) e l’intera industria siderurgica americana dalla concorrenza cinese.
L'operazione di acquisizioneL’operazione da lungo tempo annunciata prevede
l'acquisizione dell'intero capitale di U.S. Steel da parte di Nippon Steel per complessivi
14,9 miliardi di dollari in contanti, pari a
55 dollari per azione U.S. Steel quotata al Nyse. Per finanziare la transazione, che creerebbe il terzo maggior produttore mondiale di acciaio, la compagnia giapponese starebbe valutando varie ipotesi, compreso un aumento di capitale.
A fronte dell'acquisto, Nippon Steel si è impegnata ad effettuare degli investimenti: almeno 1 miliardo di dollari a Mon Valley Works e circa 300 milioni di dollari a Gary Works come parte dei 2,7 miliardi di dollari di investimenti programmati.
Perché Biden ha bloccato l'operazioneNonostante l'operazione sia in cantiere da tempo, nei primi giorni dell'anno, il Presidente
Joe Biden ha annunciato che avrebbe bloccato la transazione, adducendo motivazioni di
"sicurezza nazionale". "Abbiamo bisogno che le grandi aziende statunitensi, che rappresentano gran parte della capacità siderurgica degli Stati Uniti, portino avanti la lotta a favore degli interessi nazionali dell'America", ha dichiarato Biden senza far riferimento a specifici elementi che dimostrano la minaccia concreta.
Quello di Biden potrebbe essere
l'ultimo colpo di coda prima del passaggio del testimone al Presidente eletto Donald Trump il prossimo 20 gennaio. Da quella data, ogni affare in sospeso passerà alla nuova Amministrazione.
Il parere degli espertiIl danno esercitato dalla mancata fusione potrebbe essere quantificato in una
penale di 565 milioni di dollari in capo a Nippon Steel, per a totale rottura degli accordi preliminari ed in una
mancata produzione per 20 milioni di tonnellate di acciaio, che sarebbero state aggiunte da US Steel alla produzione complessiva di Nippon Steel, candidata a raggiungere 85 milioni di tonnellate l'anno, vicino all'obiettivo a lungo termine di 100 milioni di tonnellate.
Nonostante questo, gli
esperti non ritengono che l'operazione provocherebbe gravi danni alla compagnia giapponese, le cui prospettive di guadagno restano intatte per l'esercizio 2025/2026.