(Teleborsa) - Le
fusioni e
acquisizioni con un qualche coinvolgimento italiano hanno raggiunto i
90,8 miliardi di dollari nel 2024, il 19% in più rispetto al valore registrato nel 2023. È quanto emerge da un rapporto pubblicato da LGES sulle M&A. Lo scorso anno in totale sono state registrate
1.732 operazioni, il terzo risultato più alto dal 1980. Complessivamente le operazioni hanno raggiunto un valore di 64,8 miliardi di dollari, il 54% in più rispetto al 2023.
L’attività di M&A nazionale in Italia ha raggiunto i 33,5 miliardi di dollari nel 2024, sostenuta dall’offerta pubblica di acquisto da 10,5 miliardi di dollari di
Unicredit su
Banco BPM e dall’offerta da 5,9 miliardi di dollari di
Italgas per l’acquisto della rivale più piccola
2i Rete Gas. Le operazioni di M&A in entrata che coinvolgono un acquirente straniero sono invece diminuite del 14% su base annua, attestandosi a 31,3 miliardi di dollari.
Le operazioni nel
settore finanziario hanno raggiunto i 16,9 miliardi di dollari, pari al 26% di tutte le attività di M&A target italiane nel corso del 2024.
Energia ed elettricità e
Telecomunicazioni completano i primi tre settori. Le fusioni e acquisizioni in uscita dall'Italia sono diminuite del 45% a 11,8 miliardi di dollari, il minimo degli ultimi sette anni.
Goldman Sachs si è classificata al primo posto nella classifica dei consulenti finanziari per le attività di M&A con coinvolgimento italiano nel 2024, seguita da
JP Morgan.
Anche a
livello globale LGES ha rilevato un ritorno alla crescita delle fusioni e acquisizioni dopo due anni consecutivi di calo dell'attività. In particolare, il ritorno dei mega deal ha portato alla conclusione di accordi per 3,2 trilioni di dollari, il 10% in più rispetto al 2023. Tuttavia, il numero di annunci di accordi si è ridotto del 14% rispetto ai livelli di un anno dato che l’attività attenuata del mercato medio ha indicato uno spostamento verso un numero inferiore di transazioni più grandi .
Gli
Stati Uniti rappresentavano il 45% dell’attività globale nel 2024 e hanno registrato un aumento del 5% degli accordi, trainati da grandi transazioni nazionali. L’
area EMEA ha registrato un aumento del 22% nelle trattative, guidato dal
Regno Unito che ha rappresentato la quota più alta di attività nella regione in tre anni. L’
Asia-Pacifico ha registrato invece un modesto aumento dell’1% delle fusioni e acquisizioni a partire dal 2023.
Nonostante un calo del 26% nel numero di
operazioni, il valore in dollari aggregato delle operazioni tecnologiche è aumentato del 31% e ha rappresentato una quota del 16% del mercato M&A globale complessivo. Il settore Energy & Power, trainante del 2023, è sceso al secondo posto nel 2024, con una quota di mercato del 15%. Infine, un incremento del 51% delle operazioni ha portato il settore finanziario al terzo posto.
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