(Teleborsa) -
Il 2025 è destinato a essere un anno difficile per le banche europee, poiché il settore deve affrontare sfide derivanti da tassi più bassi, crescita lenta e maggiore incertezza politica su entrambe le sponde dell'Atlantico. Lo afferma
Goldman Sachs in un report sul settore, evidenziando che le
prospettive sui tassi, in particolare, si riveleranno le più impegnative, con i mercati che prezzano un tasso di riferimento della BCE al di sotto del 2% entro la metà dell'anno, richiedendo al settore di assorbire il calo più grande nei tassi medi a 12 mesi dal 2008-09.
Questo
vento contrario sui tassi spingerà il ROTE al ribasso in tutto il settore nel 2025, con ogni variazione di 100 punti base nei tassi equivalenti a un vento contrario medio di circa il 10% per gli utili e un vento contrario ROTE di 150-200 punti base. La linea di base degli economisti di Goldman Sachs di una riduzione di circa 170 punti base nei tassi medi in euro nel 2025 determinerebbe quindi un calo medio di circa il 10-15% negli utili anno su anno; tagli più rapidi o un tasso terminale più basso in uno scenario più bearish potrebbero causare un vento contrario incrementale a una cifra media % per gli utili.
Nonostante questi venti contrari NII guidati dai tassi, Goldman Sachs afferma che
il 2025 potrebbe anche rivelarsi un anno "proof of concept" per le banche europee, un anno in cui resistono al ripristino dei tassi, con una performance che si normalizza a un livello che supporta la continua distribuzione del capitale e la crescita degli utili. Mentre i rendimenti si normalizzeranno al ribasso in tutto il settore nel 2025, l'attesa è che si stabilizzino a circa il 13%, al di sopra dei livelli storici.
Goldman Sachs rimane quindi "
selettivamente costruttiva nel complesso" dati: i) venti favorevoli del volume, ii) diversificazione dei ricavi, iii) migliore efficienza operativa, iv) resilienza e disciplina del capitale e v) valutazione poco costosa.
Per quanto riguarda le raccomandazioni sui singoli titoli,
migliora Erste da Neutral a
Buy e
SocGen da Sell a
Neutral, mentre
declassa sia
CaixaBank che
ABN da Neutral a
Sell.
Mantiene la posizione Buy, tra gli altri, su
BNP Paribas,
Deutsche Bank,
UBS,
Natwest Group,
Barclays,
Intesa Sanpaolo,
Banco Santander. Tra le revisioni dei target price, quello di Intesa Sanpaolo è stato incrementato a 4,70 euro per azione (+12% dal precedente 4,20 euro).