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Urso rilancia: Problema automotive è nella follia delle regole Ue, ci impegniamo a cambiarle

"Per il 2025 garantiamo risorse superiori a quanto originariamente previsto: dal 2027 un fondo automotive da 24 mld fino al 2036", ha ribadito Urso

Economia, Energia
Urso rilancia: Problema automotive è nella follia delle regole Ue, ci impegniamo a cambiarle
(Teleborsa) - "Il problema", del settore automotive "voi lo sapete bene, è nella follia delle regole europee che in questi momenti emergono in tutta evidenza con la chiusura di stabilimenti ovunque in Europa e i licenziamenti di decine di migliaia di operai in Germania, in Belgio e in altri paesi europei. Noi quelle regole siamo impegnati a cambiarle, è l’Italia che sta avendo in Europa la responsabilità di farlo e ci riusciremo". Lo riporta l'Agenzia stampa Energia Oltre in merito a quanto detto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso durante il Question Time alla Camera.

LA POLEMICA CON L’OPPOSIZIONE: "URGENZA E CORAGGIOSA LUNGIMIRANZA PER IL SETTORE AUTOMOTIVE? MI SAREBBE PIACIUTO SENTIRE QUESTE PAROLE NEL 2020" - "Si evocano urgenza e coraggiosa lungimiranza per il settore dell’auto, mi sarebbe piaciuto sentire queste parole nel 2020 quando di fronte all’operazione che avrebbe portato a nascere del gruppo Stellantis il governo di allora decise di osservare passivamente senza intervenire come invece fece il governo francese se non con l’elargizione di una garanzia miliardaria in favore proprio di Fca. Noi allora invece chiedemmo con determinazione che ci fosse un intervento del governo perché allora si poteva determinare la prospettiva di Stellantis nel nostro paese", ha detto Urso polemizzando con l’opposizione.

PER IL 2025 GARANTIAMO RISORSE SUPERIORI A QUANTO ORIGINARIAMENTE PREVISTO: DAL 2027 UN FONDO AUTOMOTIVE DA 24 MLD FINO AL 2036 - "Noi abbiamo a cuore il lavoro ed anche per questo il 17 dicembre nello stesso giorno del tavolo di Transnova ci sarà il tavolo Stellantis in cui l’azienda è impegnata a presentare su nostra richiesta un piano industriale di sviluppo che riporti alla centralità gli stabilimenti italiani, che assicuri l’occupazione e gli investimenti necessari per affrontare la sfida nella legge di bilancio: è nostra intenzioni aumentare la dotazione del fondo automotive", ha ribadito ancora una volta il ministro quanto già detto nei giorni scorsi, ammettendo che con le risorse aggiuntive destinate ai contratti di sviluppo nelle filiere strategiche "per il 2025 riteniamo di poter garantire in varia misura una somma equa o anche superiore a quanto era originariamente prevista".

Senza dimenticare, ha aggiunto "che dal 2027 al 2036 nella legge di Bilancio è istituito un fondo che può contare su 24 miliardi di euro in dieci anni, per finanziare gli interventi in materia di investimenti e infrastrutture e quindi anche per gli investimenti nel settore dell’automotive".

SUL NON PAPER ITALIANO GRANDE CONSENSO, CON DIMISSIONI AVARES SI APRE NUOVA FASE DI DIALOGO CON L’AZIENDA - Ripercorrendo la crisi che sta attraverso tutta l’Europa ("Pochi giorni fa la Ford ha previsto di tagliare 4000 posti lavoro in Europa, la Volkswagen ha annunciato la chiusura dei tre dei suoi stabilimenti tedeschi, a ciò si aggiungono i tagli delle aziende della componentistica come il produttore svedese di batterie Northvolt che ha presentato accesso alla procedura fallimentare, Bosh ha previsto il taglio di miliardi di lavoratori in Germania") Urso ha rimarcato la strategia dell’Italia "che si è mossa per prima con lungimiranza. Al Consiglio competitività del 28 novembre – ha proseguito il ministro – ho presentato un non Paper per chiedere l’anticipo alla prima metà del prossimo anno della clausola di revisione sulle emissioni dei motori endotermici. Il non Paper che ha raccolto ampio consenso tra gli Stati membri e associazioni industriali e organizzazioni sindacali europee non mette in discussione l’obiettivo finale dell’azzeramento delle emissioni entro il 2035 ma propone un approccio tecnologicamente neutrale pragmatico e sostenibile per l’industria dell’auto. Con questo documento abbiamo evidenziato anche le contraddizioni dell’attuale regolamento che nell’intento di evitare pesanti multe e sanzioni induce i produttori europei a fermare le linee produttive di vetture endoterminiche e a stipulare accordi commerciali per la distribuzione in Europa di auto elettriche fabbricate in Cina. Prima ancora che in Italia quindi la politica industriale per l’automotive riguarda l’Europa e finora solo un amministratore delegato dei grandi gruppi automobilistici europei non aveva sostenuto l’azione del nostro governo, proprio Carlo Tavares le cui dimissioni aprono una nuova fase di dialogo con l’azienda", ha detto il ministro.

PRECEDENTE GOVERNO SI LAVO’ LE MANI SU RICHIESTA GOLDEN POWER FCA - "Al prossimo tavolo Stellantis del 17 dicembre attendiamo novità concrete che riaffermino la centralità del nostro paese nel piano industriale del gruppo come anticipato dal recente colloquio che ho avuto con il presidente John Elkann – ha aggiunto il ministro -. Non è stato fatto quando Stellantis presentò e chiese l’esercizio della Golden Power perché a loro fu chiesto dall’azienda, riferendolo doveroso, le procedure della Golden Power e fu quel governo a lavarsene le mani ritenendole quelle procedure non esercitabili. Ma l’azienda le presentò la richiesta, questa è la verità. Oggi dobbiamo riparare e sicuramente lo stiamo facendo, lo faremo come dicevo anche in questa legge di Bilancio e assicuriamo che alla fine del percorso, anche grazie ai contratti di sviluppo in favore delle filiere strategiche, che da gennaio avranno a disposizione 500 milioni di euro di Fondi PNRR, sommati alle risorse nella legge di Bilancio pensiamo di raggiungere la cifra almeno equa o addirittura superiore per l’anno prossimo destinata al settore dell’automotive e nello specifico alle imprese della componentistica affinché possano valorizzare o anche diversificare la produzione in settori a più alto sviluppo. Noi siamo convinti che sia possibile farlo e che il tavolo del 17 possa rappresentare un nuovo inizio per gli stabilimenti italiani. Siamo impegnati su questo con tutte le forze sociali e produttive perché noi lavoriamo nel tavolo come altrove con i sindacati con le forze produttive nella consapevolezza che questa non è la sfida del governo è la sfida di un paese la nostra Italia", ha concluso Urso.

"Comunque per quanto riguarda il caso di Transnova, essendo noi sì molto attenti alle conseguenze abbiamo sollecitato l’azienda Stellantis a farsi carico della questione e posso dirvi che si è detta disponibile ad attivare immediatamente una discussione con la direzione di Transnova al fine di capire come supportare l’azienda in questa fase di transizione. Nel contempo abbiamo deciso di convocare il Tavolo per questo caso di crisi importante e significativa per il prossimo 17 dicembre per assicurarci che davvero Stellantis si faccia carico di garantire la fase di transizione anche per le commesse e quindi per i lavoratori di TransNova. Noi siamo impegnati su tanti fronti ma li abbiamo portati tutti a soluzione".
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