(Teleborsa) - Per il
2025 è previsto "
l'intensificarsi delle tensioni geopolitiche, un aumento del protezionismo e una crescente intrusività delle politiche industriali". Tale contesto, tuttavia, offrirà anche "significative opportunità di cambiamento in positivo", con l'Europa, ad esempio, che potrebbe "finalmente affrontare le sfide relative alla propria esistenza, visto che ha sempre cambiato marcia nei momenti di difficoltà". Lo si legge nel "The Compass 2025" di
UniCredit, redatto dal nuovo team Group Investment Strategy, che presenta una panoramica completa delle previsioni economiche e delle principali implicazioni finanziarie.
"Le diverse forze che stanno ridefinendo l'economia globale porteranno a dinamiche di crescita e inflazione divergenti tra le due sponde dell'Atlantico. Pertanto, l'allentamento monetario procederà a ritmo diverso negli USA e in eurozona. Le nostre previsioni per il 2025 sono quindi improntate a un
cauto ottimismo. Il contesto macroeconomico, caratterizzato da allentamento della politica monetaria e crescita economica positiva, sosterrà la propensione al rischio. Il ciclo di rialzo dei tassi ha reintegrato gli strumenti a disposizione delle banche centrali, creando spazio per misure coraggiose in caso di necessità", scrivono
Manuela D'Onofrio, Head of Group Investment Strategy, e
Fabio Petti, Deputy Head of Group Investment Strategy.
"Per i rendimenti azionari e obbligazionari del prossimo anno si tratta di una buona notizia, che non si tradurrà però necessariamente in un "cessato allarme" per i mercati globali - aggiungono - Nei prossimi trimestri è probabile che
a mostrare il potenziale più elevato saranno le azioni statunitensi, nonostante l'elevata concentrazione del mercato e le valutazioni elevate, ma anche in altre regioni si presenteranno opportunità. Le obbligazioni saranno richieste alla luce del loro carry ancora interessante, in un contesto caratterizzato da tagli dei tassi ampiamente prezzati nei titoli di Stato e in quelli corporate".