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Alimenti, allarme diffusione cibi ultra-trasformati che il Nutriscore non ferma

Una analisti mette in evidenza i danni per la salute e la necessità di politiche di sostegno del buon cibo italiano

Agroalimentare, Economia
Alimenti, allarme diffusione cibi ultra-trasformati che il Nutriscore non ferma
(Teleborsa) - Torna in auge il tema dei cibi ultra-trasformati, che sta animando il dibattito, mentre i medici italiani mettono in guardia dai pericoli di quei cibi che mettono a rischio la salute, soprattutto delle giovani generazioni. Del tema si parlerà ampiamente in occasione del Forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione di Coldiretti in collaborazione con The European House Ambrosetti, in programma i1 28 e 29 novembre a Villa Miani, a Roma.

Nonostante l'Italia vanti molte eccellenze enogastronomiche e si distingua per qualità, salubrità e sostenibilità die cibi, esistono in campo alimentare dei paradossi macroscopici: il 47% della popolazione in sovrappeso è un campanello d'allarme, sebbene la percentuale sia di molto inferiore ad altri Paesi (in Usa si arriva al 67%) ed i dati più recenti dell'Italian Obesity Barometer Summit evidenziano che l'obesità è in aumento soprattutto nei giovani (crescita negli ultimi 20 anni di 1,6 milioni di giovani di età compresa tra 18 e 34 anni).

Secondo una analisi di Riccardo Fargione, Direttore della Fondazione Aletheia, e della Dottoressa Esmeralda Capristo, Professoressa di Scienze tecniche dietetiche applicate Università Cattolica del S. Cuore, l'ascesa incontrollata dei cibi ultra-trasformati è diventato un problema urgente. Si tratta di prodotti manipolati e trasformati con l'aggiunta di una molteplicità di additivi chimici (emulsionanti, coloranti, acidificanti, addensanti e altro) che hanno l'obiettivo di trasformare le caratteristiche del cibo incuranti degli effetti sulla salute: bevande gassate, merendine snack confezionati dolci o salati; dolciumi industriali e molto altro.

Nel tempo questi prodotti hanno trovato una rapida affermazione tra le nuove generazioni, sino a rappresentare oggi la quotidianità nei consumi alimentari, perché molto palatabili, veloci da preparare ed economici. In alcuni Paesi come gli Usa coprono la maggioranza (60-70%) dei consumi alimentari giornalieri.

Cibi che sono dannosi per la salute se il loro consumo è ripetuto, il cosiddetto effetto cocktail. Una ricerca pubblicata sul British Medical Journal evidenzia che gli alimenti ultra-trasformati possono creare dipendenza come alcol e fumo. E' stato anche dimostrato che un elevato consumo di alimenti ultra-trasformati sia correlato ad un maggiore rischio di obesità, diabete tipo 2, alcune tipologie di tumore e problemi cardiovascolari. Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista medica Gut nel 2021 aveva dimostrato che il consumo eccessivo di bevande zuccherate (bibite gassate, sport drink ed energy drink) durante l'adolescenza e la gioventù aumenta il rischio di sviluppare un tumore del colon-retto prima di compiere 50 anni.

E mentre queste evidenze appaiono ben chiare, meno chiare sono le strategie politiche ed imprenditoriali che spingono verso modelli di etichettatura, come il Nutriscore, che potrebbero contribuire ad alimentare l'incertezza e le cattive abitudini alimentari. Così ad esempio un bollino fronte pacco che mette sullo stesso piano un bicchiere di Cola zero con uno di olio extra-vergine d'oliva (incurante che i consumi di questi prodotti non possono essere confrontabili) o classifica il Parmigiano reggiano con un bollino negativo (arancione - D) mentre le patatine fritte si aggiudicano un bollino positivo (Verde - A/B). Vi è poi un numero crescente di falsi miti e fake news sul tema dell'alimentazione con finti esperti che propongono modelli di diete non solo inefficaci ma a volte potenzialmente dannose. Basti pensare alla quantità di informazioni mediche non controllate sul web per perdere velocemente peso o per risolvere disturbi di salute che spesso sostituiscono il parere di nutrizionisti esperti e dei siti istituzionali e spesso eliminano totalmente i carboidrati o alcuni tipi di cibi (cereali, derivati del latte, frutta, etc) o impongono digiuni protratti o anche quantità esagerate di proteine.

Di qui la necessità di puntare in modo deciso su una maggiore sensibilizzazione dei consumatori, senza dimenticare il ruolo centrale delle politiche pubbliche a sostegno di un settore eccezionale, quello agricolo per l'appunto, che oggi rappresenta l'elemento cardine da cui tutto ha inizio.
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