(Teleborsa) - Risultati positivi per
Nvidia che però delude con le deboli previsioni. Il colosso statunitense dei semiconduttori ha chiuso il terzo trimestre dell'esercizio fiscale 2025 con
ricavi in aumento a 35,1 miliardi di dollari, in rialzo del 94% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e sopra le attese degli analisti che scommettevano su 33,25 miliardi. Si tratta tuttavia di una
crescita in rallentamento, se si considera l'aumento dei ricavi, nei tre trimestri precedenti, del 112%, del 262% e del 265%.
L'
utile netto è salito a 20,01 miliardi, secondo gli standard Gaap, oltre le previsioni del mercato.
Nonostante i risultati, i titoli Nvidia sono scesi nell'after hour a Wall Street, arrivando a perdere fino al 5%, dopo che la società ha annunciato
previsioni poco brillanti, sul fatturato, per il quarto trimestre dell'esercizio 2025. Per il periodo, Nvidia prevede ricavi per 37,5 miliardi di dollari "più o meno il 2%": stime che non hanno soddisfatto appieno le aspettative del mercato più ottimiste.
Dall'inizio dell'anno i titoli Nvidia sono saliti di oltre il 200% con la corsa all'IA, facendo schizzare il valore della gigante dei chip a 3.600 miliardi.
Il
fondatore e amministratore delegato Jensen Huang ha fatto sapere che il
chip Blackwell, progettato per le attività di intelligenza artificiale, è ora in "piena produzione". La scorsa estate, Nvidia aveva posticipato la spedizione dei chip Blackwell a causa di alcuni difetti di progettazione, ritardando le consegne di qualche mese. Huang aveva comunque rassicurato gli investitori affermando che tutti i problemi erano stati risolti grazie alla stretta collaborazione con TSMC, uno dei principali produttori di semiconduttori al mondo. Nvidia controlla l'80% del mercato dei semiconduttori per l'IA, ma deve fare i conti con la concorrenza in continuo aumento. Alcuni dei suoi maggiori clienti, infatti, da Amazon a Google, che stanno lavorando per produrre i loro chip per l'IA e ridurre la loro dipendenza da Nvidia.
La BCE lancia l’allarme: “Rischio bolla finanziaria”Secondo la Banca centrale europea c’è troppa concentrazione in poche aziende. “Se gli utili non rispecchieranno le aspettative degli investitori ci saranno ricadute negative sui mercati azionari”. Il monito della banca di Francoforte è scritto nelle pagine del suo studio semestrale “Financial stability review”.
La BCE sottolinea che il mercato azionario, in particolare negli Stati Uniti, è diventato sempre più dipendente da una manciata di aziende che, anche nella percezione degli investitori, si stanno arricchendo grazie alla diffusione dell’Ai. I loro titoli sono cresciuti a ritmi eccezionali in borsa, ma c'è il rischio che questo boom può facilmente trasformarsi in bolla.