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COP29: Città e Territori, riprogettare e rigenerare per il futuro del pianeta

Economia
COP29: Città e Territori, riprogettare e rigenerare per il futuro del pianeta
(Teleborsa) - La COP29 rappresenta un momento cruciale per ripensare il rapporto con città e territori, in un contesto di urbanizzazione crescente e cambiamenti climatici. Le città, che ospitano oltre il 50% della popolazione mondiale e generano il 70% delle emissioni di gas serra, sono al centro delle sfide climatiche ma offrono anche le maggiori opportunità di innovazione.

Per trasformare le città in motori di sostenibilità, resilienza e innovazione, è necessario puntare sulla rigenerazione urbana e sulla mobilità sostenibile. Interventi come la creazione di spazi verdi, l’uso di infrastrutture verdi e l’efficientamento energetico degli edifici possono ridurre l’impatto ambientale, migliorando la qualità della vita urbana. Inoltre, una mobilità più sostenibile, basata su trasporto pubblico, elettrificazione e mobilità dolce, ridurrà le emissioni e la congestione.

Parallelamente, i territori rurali e periurbani devono essere ripensati per favorire l’assorbimento del carbonio, la gestione sostenibile delle risorse naturali e la tutela della biodiversità. Politiche integrate e a lungo termine sono essenziali per garantire uno sviluppo armonioso e sostenibile tra città e territori.

La visione globale per le città del futuro non si limita a spazi più verdi o edifici efficienti, ma abbraccia l’inclusività e il miglioramento della qualità della vita per tutti i cittadini. La COP29 dovrà dunque promuovere strategie e strumenti che trasformino le città in luoghi di sostenibilità e innovazione, con un approccio integrato che tenga conto delle interconnessioni tra ambiente urbano e rurale.

"La COP29 offre l’opportunità di mettere al centro dei negoziati il tema della rigenerazione urbana e territoriale, creando alleanze tra governi, città, imprese e società civile per l’attuazione di politiche concrete. Il coinvolgimento dei cittadini e delle comunità locali è cruciale: le soluzioni climatiche devono essere partecipate, inclusive e adattabili ai contesti specifici. Le risorse globali potrebbero essere indirizzate a progetti innovativi che integrano sostenibilità ambientale, sviluppo economico e giustizia sociale. Rappresenta un momento fondamentale per ripensare le nostre città e i territori, adottando politiche che favoriscano la ripresa e la rigenerazione in un’ottica di sostenibilità, resilienza e equità. Le città, in particolare, devono diventare il laboratorio globale per le soluzioni climatiche, con l’obiettivo di creare spazi urbani che siano al contempo verdi, vivibili e a basse emissioni. Solo attraverso una visione integrata e a lungo termine, che coinvolga tutti gli attori sociali e istituzionali, sarà possibile costruire territori che possano affrontare le sfide del cambiamento climatico e garantire un futuro sostenibile per tutti" dichiara Silvia Paparella.

"Alla COP29, Sogesid ha presentato il modello italiano di rigenerazione ambientale come riferimento per i contesti internazionali," ha affermato il Presidente Mantovanelli. "In Asia Centrale, collaboriamo con il Ministero degli Esteri e AICS nel progetto di riqualificazione del Lago d’Aral, con l’obiettivo di promuovere una governance inclusiva delle risorse".

"ANSFISA sottolinea l'importanza di favorire il modal shift verso sistemi di trasporto più sicuri quali quello ferroviario o il traporto pubblico in generale, che risultano essere anche meno inquinanti. Inoltre, occorre realizzare infrastrutture sempre più resistenti e più resilienti. Considerando il gran numero di Infrastrutture di trasporto già esistenti in italia, tra cui molti ponti viadotti e gallerie, è importante utilizzare sistemi di monitoraggio che diano la possibilità di prendere le giuste decisioni prima che l'evento si verifichi, mediante allert in tempo reale, e anche dopo che l'evento estremo si è verificato, per un rapido ripristino della funzionalità dell'opera. ANSFISA favorisce tutto questo intervenendo presso i gestori stradali e ferroviari, promuovendo la sicurezza e vigilando su di essi, ma anche collaborando come fatto, recentemente, con la stipula dell'Accordo di supporto alla progettazione del sistema di monitoraggio del ponte sullo Stretto di Messina", fa sapere il Direttore Domenico Capomolla.

Per il Presidente GBC Italia, Fabrizio Capaccioli, "Le città, responsabili del 70% delle emissioni globali di CO2, sono al centro della sfida climatica e sociale globale. Il peso economico resta enorme, se pensiamo che la transizione ecologica richiede fino a 5.000 miliardi di dollari l’anno. Il nostro compito oggi è molto chiaro: la sostenibilità deve essere un diritto accessibile a tutti e non un lusso riservato a pochi. Le città devono essere pensate come spazi di aggregazione, dove ogni edificio e ogni spazio urbano contribuisca a creare comunità vive, coese e inclusive, in grado di rispondere alle esigenze di tutti. Qui, dalla COP29, ribadiamo la missione del Green Building Council Italia: guidare questo processo, promuovendo un’urbanistica che rispetti l’identità del nostro Paese e che metta al centro il benessere umano e il valore del Made in Italy. Costruiamo, insieme, città in cui vivere sia un’esperienza di connessione e partecipazione, dove ogni persona possa trovare il proprio spazio e sentirsi parte di una comunità".

"Ci troviamo a Baku dopo l’esperienza dello scorso anno di Dubai, per testimoniare il nostro impegno nella lotta al cambiamento climatico in occasione della Cop29, assieme alle istituzioni e al Ministero dell’Ambiente per partecipare alla conferenza programmatica sul tema: 'Città e Territori'. L’evento si è focalizzato sulle sinergie tra istituzioni, ricerca scientifica, progettisti e stakeholder per affrontare le sfide climatiche e ambientali nelle città e nelle infrastrutture del futuro. Nel corso del mio intervento, ho esposto i nuovi standard progettuali necessari per rispondere a fenomeni meteorologici estremi, come quelli recentemente verificatisi nel nostro paese e non solo. Ho condiviso alla comunità presente che, pur adottando le migliori soluzioni progettuali, non è più possibile progettare senza considerare con attenzione il contesto in cui noi tutti viviamo. Oggi, più che mai, i progettisti devono tenere conto delle caratteristiche e delle vulnerabilità del territorio, in particolare delle aree sensibili e molto spesso fragili", dichiara il delegato OICE, Francesco Ventura.
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