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Usa, Vinci (Vinci & Partners): vittoria di Trump un’opportunità per l’Europa

Economia
Usa, Vinci (Vinci & Partners): vittoria di Trump un’opportunità per l’Europa
(Teleborsa) - "All’indomani della vittoria americana di Donald Trump l’Europa è chiamata ad interrogarsi su quelli che saranno i nuovi scenari geopolitici e sulle conseguenze anche sul piano economico. Il programma di Trump illustrato durante la campagna elettorale ha come obiettivo il “Make America Great Again” (MAGA) attraverso un mix di politiche incentrate sulla sicurezza nazionale, la riduzione delle tasse, la regolamentazione dell’immigrazione e una politica estera incentrata sugli interessi nazionali, con un ritorno a idee conservatrici su temi chiave come economia, giustizia ed esteri", così l’Avvocato Claudio Vinci dello studio Vinci & Partners.

"La prima sfida da intraprendere per l’Europa sarà, quindi, quella lanciata dalla probabile nuova svolta protezionistica di The Donald che nei suoi primi quattro anni alla Casa Bianca aveva portato Washington e Bruxelles sull’orlo di una guerra commerciale a causa dei dazi imposti dagli Stati Uniti. Anche nei giorni scorsi, il tycoon ha ribadito che “se l’Europa non comprerà prodotti americani la pagherà cara”, ha spiegato Vinci.

"Quindi l’Europa dovrà da subito negoziare con Trump su questo campo, se non vuole subire una politica di dazi, che finirebbe per penalizzare pesantemente le aziende europee – ha proseguito –. Se ben condotta, attraverso una visione eurounitaria, la negoziazione con l’America di Trump potrebbe portare grandi vantaggi. Infatti facendo fronte comune nei confronti della Cina, si potrebbe contrastare efficacemente la politica commerciale della Cina che tanti problemi sta creando all’occidente, principalmente per i prezzi più bassi dei prodotti originati dalle ben note politiche di dumping sociale e di aiuti alla produzione del governo cinese.

"Ma un altro tema, non meno importante, è stato sottolineato recentemente dal Presidente Draghi. "Trump darà tanto impulso nei settori innovativi e proteggerà molto le industrie tradizionali, quelle dove noi esportiamo di più negli Stati Uniti – ha sottolineato l’ex premier –. E quindi dovremo negoziare con l’alleato americano, con uno spirito unitario in maniera tale da proteggere anche i nostri produttori europei“. Altro aspetto di primaria importanza a cui l’Europa dovrà guardare sarà la nuova politica estera dell’America guidata da Trump ed i conseguenti riflessi sulla guerra Russo-Ucraina", ha ricordato l'avvocato.

"A tal riguardo Trump non ha nascosto che vuole adoperarsi per una pace tra i due Stati in conflitto. E tale obiettivo sarà perseguito anche attraverso un minore apporto in termini di armi e finanziamenti all’Ucraina e alla Nato. Ecco che a fronte di tale nuovo scenario geopolitico si presenta una grande opportunità per l’Europa di agire adesso da primario attore nella scena internazionale, dato il probabile e progressivo ritiro dell’America. In tale ambito il tema principale diventa, quindi, quello di investire maggiori risorse nella Difesa. Ebbene qui il problema principale è quello di reperire nuove risorse, considerati i vincoli dei Trattati Europei sul patto di stabilità, cui sono tenuti tutti i Paesi della UE, violati i quali scattano le ben note e temute procedure d’infrazione", ha aggiunto.

"La modifica dei Trattati è procedura lunga e complessa che prevede vari passaggi che vanno dalla proposta di modifica presentata da parte di uno degli stati membri, l’approvazione da parte del Consiglio Europeo con la convocazione di una convenzione composta da rappresentanti dei parlamenti nazionali, dei capi di Stato o di governo degli Stati membri, del Parlamento e della Commissione. La convenzione poi esamina le proposte di modifica e adotta per consenso una raccomandazione a una conferenza dei rappresentanti dei governi degli Stati membri. Viene poi convocata una conferenza di rappresentanti dei governi degli Stati membri dell’Unione da parte del presidente del Consiglio, con l’obiettivo di adottare di comune accordo le modifiche ai trattati. Le modifiche si applicano solo dopo che sono state ratificate da tutti gli Stati membri. Tale procedura, dati i tempi notoriamente lunghi è incompatibile con uno scenario che richiede rapide azioni. Anche in quest’ambito uno spunto di riflessione può venire dagli Stati Uniti. È notizia di poche ore fa che Trump ha nominato Elon Musk alla guida del nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa con l’obiettivo di “smantellare la burocrazia governativa, tagliare le normative eccessive e tagliare le spese inutili", ha affermato Claudio Vinci.

"Un organismo simile andrebbe istituito in tutti i paesi che fanno parte della UE magari coordinato a livello centrale da Bruxelles, con l’obiettivo di semplificare leburocrazie e tagliare le spese superflue. Si potrebbero così liberare ingenti risorse da investire nei settori strategici, quali in primo luogo la difesa – ha sottolineato – È questo il momento delle “decisioni” che si impongono ai Paesi Europei, in cui un ruolo primario potrebbe sicuramente avere il Governo italiano, considerato anche il momento non proprio felice in cui versano i governi degli altri Paesi Europei, sotto il profilo delle leadership e della stabilità interna per mancanza di un saldo consenso popolare.

"La vittoria di Trump rappresenta un’occasione unica per l’Europa sia in tema di prospettive economiche a favore delle aziende europee che in chiave di politica estera in cui la UE potrebbe recitare finalmente il ruolo primario che le spetta", ha concluso Vinci.
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