(Teleborsa) - La Germania tornerà al voto il prossimo 23 febbraio. Dopo l'apertura di
Olaf Scholz di domenica scorsa, Cdu e Spd hanno trovato un compromesso sulla
data delle elezioni anticipate senza eccessive difficoltà. Scholz porrà la questione di fiducia da parte della Dieta federale (Bundestag), la più importante delle due camere del parlamento della Germania, il 16 dicembre. Lo hanno annunciato, in due distinte comunicazioni alla stampa, il
capogruppo del partito socialdemocratico (Spd) Rolf Mützenich e il
leader dei cristianodemocratici (Cdu) Friedrich Merz, i principali partiti delle attuali maggioranza e opposizione.
Il calendario anticipato – come sottolineato dal
neo-ministro delle Finanze Jörg Kukies – impedirà con tutta probabilità l'approvazione del bilancio federale prima delle elezioni. Berlino sarà, dunque, costretta a operare in un quadro provvisorio e con margini ridotti fino all'insediamento di un nuovo cancelliere.
In vista delle elezioni
Scholz ha già detto di voler vincere di nuovo ma è dato da tutti per sconfitto.
Merz vorrebbe evitare una coalizione a tre, ma potrebbe esservi costretto. La legge elettorale tedesca, proporzionale con soglia di sbarramento, non assegnerà, infatti, la maggioranza assoluta dei seggi ai cristianodemocratici e sembra del tutto esclusa un'alleanza con il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD), che nei sondaggi è appena sotto il 20%. I restanti partiti dovrebbero uscire ridimensionati dalle urne, l'Spd al 15,5%, i Verdi all'11,5%, i liberali al 5%.
Sul dopo Scholz
Christian Lindner, ex ministro delle Finanze e leader dei liberali Fdp, artefice della spaccatura sulle politiche economiche che ha fatto cadere il governo, pare non avere dubbi: "Penso che la corsa per la carica di cancelliere sia di fatto già finita. Friedrich Merz è quasi sicuramente il prossimo cancelliere della Repubblica federale di Germania. Ma la domanda è: con chi governerà il cancelliere Merz?", si è interrogato, forse pensando un'alleanza tra conservatori e liberali, come nella migliore tradizione degli anni '80 e '90.
Le prossime elezioni tedesche saranno però un momento della verità pure per i partiti populisti:
Alternative fuer Deutschland naviga al 17%, al secondo posto, e ha deciso di anticipare il congresso di partito a gennaio per affrontare meglio la campagna elettorale. E poi toccherà fare i conti con
Sahra Wagenknecht, il cui nuovo movimento ha visibilmente modificato il quadro politico dei Laeder dell'est che hanno votato in autunno. Nei sondaggi, a livello federale, non supera per ora il 5%.