(Teleborsa) -
"Alla luce dei nuovi dati, tuttavia, in assenza di una significativa accelerazione dell'attività economica nella parte finale di quest'anno, la crescita del prodotto prefigurata" nel Piano Strutturale di Bilancio
"per il biennio 2024-25 appare più difficile da conseguire". Lo ha affermato il vice capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d'Italia,
Andrea Brandolini, nel corso dell'audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla manovra.
"In prospettiva la riduzione dei tassi di interesse e il recupero del potere d'acquisto delle famiglie potranno fornire un impulso positivo all'economia", ha detto Brandolini sottolineando come "secondo i dati recenti, ancora insufficienti a tracciare un quadro completo e affidabile, l'attività economica faticherebbe a recuperare slancio nello scorcio di quest'anno"
Nei tagli alla spesa dei ministeri imposti dalla manovra "
anziché procedere uniformemente su tutti i capitoli, sarebbe opportuno selezionare le politiche e i processi interessati dai tagli e dalle rimodulazioni sulla base di specifiche analisi. In questo modo si preserverebbe la qualità dell'azione pubblica e si eliminerebbero le politiche non più efficaci". "L'intervento - ha aggiunto - andrebbe visto nel contesto del programma pluriennale di analisi delle attività (la spending review propriamente detta)
avviato nel 2023 e volto a riqualificare la spesa delle Amministrazioni centrali e, in prospettiva, di tutta la pubblica amministrazione".Quanto all'aumento del prelievo sui proventi realizzati su cripto-attività "
viene innalzato dal 26 al 42 per cento, con un effetto trascurabile sul gettito" e col rischio di indurre "i soggetti che avevano scelto di adempiere ai propri obblighi dichiarativi e fiscali a tornare a occultare le proprie attività". La norma, ha sottolineato "modifica in misura sostanziale il livello di tassazione adottato appena due anni fa, quando con la legge di bilancio per il 2023 si era allineato il prelievo a quello previsto per gli investimenti finanziari e si era concesso a chi deteneva cripto-attività di far emergere investimenti e proventi con il pagamento di una somma forfetaria". Secondo Bankitalia "l'instabilità normativa e l'innalzamento dell'aliquota di prelievo potrebbero indurre i soggetti che avevano scelto di
adempiere ai propri obblighi dichiarativi e fiscali a tornare a occultare le proprie attività, ad esempio trasferendole presso operatori extra-UE".