(Teleborsa) -
Seduta da dimenticare per
Campari, gruppo che fa parte del FTSE MIB ed è attivo nel campo delle bevande, che risulta di gran lunga il peggior titolo di Piazza Affari, dopo che ieri sera
ha diffuso conti sotto le attese. Le vendite nette sono scese dell'1,4% a 753 milioni di euro nel terzo trimestre, mentre gli analisti si aspettavano un aumento a 832 milioni di euro (secondo un consensus Visible Alpha).
Le vendite dei
nove mesi sono state pari a 2.277 milioni di euro, in aumento del +2,1%. L'EBITDA-rettificato è stato di 590,7 milioni di euro, in calo del -2,0% organicamente (-14% nel terzo trimestre) e complessivamente del -1,8%, con un margine del 25,9%. L'utile prima delle imposte è stato di 423 milioni di euro, complessivamente -5% (-20,4% nel terzo trimestre).
Campari prevede di concludere la
ricerca di un nuovo CEO entro la prima metà del prossimo anno, dopo che a settembre il CEO Matteo Fantacchiotti si è dimesso bruscamente dopo soli cinque mesi di carica, con l'azienda che ha citato motivi personali per la sua uscita.
In seguito alla pubblicazione dei conti, diversi
analisti hanno rivisto il giudizio sulla società.
Deutsche Bank ha tagliato il target price a 8,5 euro per per azione (dai 9,7 precedenti),
Barclays a 7,8 euro da 8,4 euro e
JPMorgan a 6 euro da 7,8 euro.
Peggiora la performance di
Campari, con un
ribasso del 15,12%, portandosi a
6,588 euro. Attesa per il resto della seduta un'estensione della fase ribassista con area di supporto vista a 6,401 e successiva 6,213. Resistenza a 6,823.