Facebook Pixel
Milano 22-nov
0 0,00%
Nasdaq 22-nov
20.776 +0,17%
Dow Jones 22-nov
44.297 +0,97%
Londra 22-nov
8.262 +1,38%
Francoforte 22-nov
19.323 +0,92%

Riciclaggio e autoriciclaggio con cripto, 3 arresti e sequestri per 900 mila euro

Economia
Riciclaggio e autoriciclaggio con cripto, 3 arresti e sequestri per 900 mila euro
(Teleborsa) - Su delega della Procura della Repubblica di Roma, finanzieri del Comando Provinciale Roma hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 soggetti indagati, a vario titolo e in concorso tra loro, per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata ad abusivismo finanziario, riciclaggio, autoriciclaggio e reati tributari.

Oltre alla misura personale, nei confronti dei 3 indagati è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni e altre utilità fino alla concorrenza del profitto dei reati pari a oltre 900 mila euro.

Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma hanno consentito di individuare l'esistenza di una struttura organizzativa criminale che avrebbe esercitato abusivamente on line l'attività di intermediazione finanziaria, offrendo piani di investimento in criptovalute e assicurando alla clientela elevate percentuali di redditività. L'attività abusiva, che ha permesso agli indagati di gestire illecitamente risorse finanziarie per oltre 1,5 milioni di euro, era formalmente giustificata attraverso un'impresa dedicata all'attività di operatore virtuale in criptoasset ma autorizzata esclusivamente allo scambio di valuta virtuale e non anche alla promozione di attività di investimento.

Dalle indagini è emerso che in molti casi tali servizi finanziari nascondevano attività di riciclaggio professionale. L'acquisto di criptovalute ed il successivo accredito delle stesse su wallet anonimi avrebbe, infatti, consentito di ripulire somme di denaro frutto di attività illecite di varia natura. Tali somme, una volta transitate attraverso piattaforme e conti correnti esteri, venivano restituite agli "investitori" in contanti o tramite bonifici.

L'organizzazione criminale, per ostacolare l'identificazione della provenienza illecita dei flussi finanziari, utilizzava varie società intestate a prestanome, che fornivano copertura documentale agli scambi di denaro attraverso l'emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Condividi
```