(Teleborsa) -
Borsa Italiana avrebbe voluto revocare già da tempo le azioni CHL, società che operava nel settore dell'Information Technology e sospesa da dicembre 2029 dagli scambi su Euronext Milan, ma i curatori fallimentari hanno chiesto in più occasioni che fosse chiusa la procedura fallimentare prima di procedere al delisting. È quanto emerge dal provvedimento con cui Borsa Italiana
ha disposto la revoca dalle negoziazioni dal 24 ottobre 2024.
Nel corso di una video-call richiesta da Borsa Italiana, lo scorso luglio, i curatori hanno chiarito che la proposta ricevuta da
Demetra Investimenti non era formalmente condizionata alla permanenza in quotazione dei titoli CHL, pur evidenziando che dai contatti informali con la proponente era emersa una (non meglio chiarita) aspettativa di poter utilizzare il veicolo quotato CHL per l'esecuzione di un'
operazione di integrazione con una società non quotata, Mewecom Italia, controllata dalla stessa Demetra.
Mewecom, società creata da un gruppo di top manager di TLC con una lunga esperienza nel settore, è una
società di telecomunicazioni che offre servizi voce internazionali a qualsiasi fornitore di servizi di comunicazione in tutto il mondo. Mewecom è un fornitore presente nel mercato vocale internazionale sia al dettaglio che all'ingrosso.
I rappresentanti di Borsa Italiana hanno ribadito ai curatori che, considerato l'iter fallimentare in corso con l'intervenuta cessione dell'attivo di CHL, quest'ultima non potesse in alcun modo essere utilizzata come veicolo per portare in quotazione altre realtà avvalendosi di un iter di listing semplificato rispetto a quello completo. Essendo stata pressoché integralmente completata la liquidazione fallimentare - CHL è
una scatola societaria priva di business.
Nel corso dell'audizione: non è stato chiarito come il delisting di CHL possa effettivamente incidere sull'iter della proposta di concordato fallimentare; è invece emerso che l'interesse manifestato da Demetra per l'emittente sembra essere legato, più che allo status di "quotata" di CHL, al fatto che si tratta di una società a capitale diffuso, connotazione che non viene meno con la revoca di CHL; è anche emerso che, nella prospettiva dell'eventuale quotazione di Mewecom, il delisting di CHL consentirebbe a Demetra di valutare l'individuazione del
percorso di quotazione più adatto per la nuova realtà, rendendo in particolare possibile procedere alla richiesta di ammissione su
mercati anche diversi da quello di attuale quotazione di CHL.