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Fondimpresa, presentato l'avviso per la formazione in Paesi Terzi

Con l'avviso 4/2024 Fondimpresa mette sul piatto 5 milioni di euro per pani di formazione direttamente nei Paesi Terzi

Economia, Welfare
Fondimpresa, presentato l'avviso per la formazione in Paesi Terzi
(Teleborsa) - 5 milioni di euro per la formazione dei lavoratori nei Paesi terzi e per favorire l'ingresso in Italia di una immigrazione di qualità, riducendo il mismatch di competenze fra domanda e offerta di lavoro. E' l'obiettivo dell'avviso 4/2024 - "Interventi sperimentali per l’implementazione di programmi di formazione professionale e civico linguistica in Paesi terzi", presentato questa mattina a Roma da Fondimpresa, il principale fondo paritetico italiano realizzato da Confindustria e sindacati (Cgil, Cisl e Uil), che conta ben 200 mila imprese e oltre 5 milioni di lavoratori aderenti.

L'iniziativa "pilota" nasce dal Testo unico sull'immigrazione (decreto 20/2023) che ha aperto alla possibilità di formare all'estero cittadini di Paesi Terzi, per poi favorire l'arrivo in Italia di immigrati regolari, già formati e con regolare visto di lavoro, per poter essere assunti oltre le quote previste dal decreto flussi.

L'avviso 4/2024 ha i realtà una duplice aspirazione: ridurre il mismatch, soprattutto per le competenze tecnico-professionali, e facilitare l'integrazione e socio-culturale dei nuovi lavoratori provenienti dall'estero.



"Tutta la nostra attività è volta a colmare questo mismatch ed a ridurre quel gap di formazione e di competenze di cui il Paese ha bisogno per affrontare le duplici transizioni digitale ed ecologica", sottolinea il presidente di Fondimpresa, Aurelio Regina, aggiungendo "oggi presentiamo un avviso innovativo, perché si rivolge alle aziende che desiderano formare lavoratori in Paesi Terzi, per venire incontro ad un deficit di manodopera e sviluppare una immigrazione di qualità".

"Un duplice obiettivo: da una parte sociale, ma anche economico e di inclusione, al quale noi guardiamo con molta attenzione", ha concluso Regina.

"La formazione è sempre la prima politica attiva, è quella che annulla le asimmetrie, avendo una formazione congiunta sicuramente partiamo già con il piede giusto", commenta Massimo Temussi, Direttore Politiche Attive Ministero del Lavoro.

Il programma prevede l'adesione di un numero minimo di partecipanti ad un piano formativo di 180 ore, che può arrivare sino a 320 ore, comprendente l'apprendimento della lingua italiana, l'educazione civica, basi di diritto del lavoro e si salute e sicurezza sul lavoro, oltre ad insegnamenti tecnici specifici per il profilo richiesto. I piani formativi dovranno essere presentati entro il 31 dicembre 2024.

"Manca la manodopera ed è fondamentale formare lavoratori sulla lingua italiana con competenze che vadano a colmare il mismatch percepito", ricorda Fulvio Bartolo, vicepresidente di Fondimpresa.
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