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Milano Fintech Summit: mercato fintech corre, spinta da AI e machine learning

Economia
Milano Fintech Summit: mercato fintech corre, spinta da AI e machine learning
(Teleborsa) - La quinta edizione del Milan Fintech Summit – l’evento internazionale dedicato all’innovazione dei servizi bancari e finanziari, organizzato e promosso da Fintech District, la community internazionale di riferimento per l’ecosistema Fintech e Techfin in Italia, e Business International, la knowledge unit di Fiera Milano - svela che il 50% degli investitori nel settore fintech italiani guarda con
attenzione alle innovazioni nell’ambito dell’intelligenza artificiale (AI), machine learning (ML) e soluzioni antifrode: è la fotografia scattata dalla survey del Milan Fintech Summit condotta su aziende ed esperti del settore che hanno partecipato alle tappe del Roadshow del Milan Fintech Summit e che fornisce indicazioni sulle dinamiche di investimento all'interno del settore fintech.


Altro dato significativo emerso è l'elevato livello di ambizione delle aziende fintech per quanto riguarda la daccolta di fondi, con un sostanziale 92,6% che ha pianificato la ricerca di finanziamenti nei prossimi 12 mesi.
Particolarmente degna di nota è l'attenzione nelle fasi iniziali, con il 75% degli intervistati in fase di pre-seed o seed e l'81,5% che sta cercando attivamente venture capital per sostenere il proprio sviluppo. L'interesse degli investitori è strettamente allineato a queste tendenze di early-stage, in quanto il 90% ha espresso una preferenza per gli investimenti in società fintech e techfin nelle fasi di pre-seed e seed. L'indagine evidenzia, inoltre, quali sono gli ambiti che attraggono più investimenti, con il 50% che punta a soluzioni techfin, seguito dal 25% nell'insurtech e dal 25% nel wealthtech. Dati che descrivono la resilienza e il dinamismo del settore fintech italiano, guidato da un costante impegno e orientamento all’innovazione.

"C'è un ecosistema italiano che sta cercando di crescere, ci sta provando con tantissime forze istituzionali e, ovviamente, forze di business. Il numero di aziende fintech che abbiamo in community (sia startup, dunque, appena nate, ma anche degli "unicorni", ossia delle aziende che hanno una valutazione molto molto alta) adesso è 301, questo vuol dire che nel mercato italiano operano almeno 301 aziende", dice Chiara Padua, Co-head Milano Fintech Summit. " Si tratta di aziende - prosegue - che sono italiane, formate da italiani, ma anche aziende che sono straniere e hanno deciso di guardare al mercato italiano, quindi di lavorare da noi, oppure aziende di founder italiani che sono nate all'estero che magari hanno trovato terreno un po' più fertile e che comunque hanno il desiderio di tornare sul mercato italiano. Quindi sicuramente possiamo dire che è un mercato dove succedono un bel po' di cose, forse con più lentezza rispetto al passato, ma questo non vuol dire che le cose siano meno interessanti, anche perchè guardare al futuro senza essere certi che il presente sia ben strutturato con i giusti messaggi può diventare problematico".



Nel 2023 i ricavi del settore fintech italiano sono cresciuti del 60%, rispetto al 2022. Big Data Machine Learning e Generative AI sono un fattore chiave di questa crescita già da diversi anni.

"Intelligenza artificiale e Big Data sono temi che sento da tantissimi anni, più di 10, è ovvio che questo è un periodo in cui l'intelligenza artificiale è diventata una sorta di "buzzword", il che è un peccato, nel senso che è un po' come restringere il campo di utilità. Invece l'intelligenza artificiale può avere tantissime applicazioni in altrettanti ambiti, sarà qualcosa della quale non finiremo di parlare adesso, ce la porteremo dietro per tanto tempo", sottolinea ancora Padua.

Il futuro del fintech non può però prescindere dal passato e dalla tradizione dei servizi finanziari e dal rapporto che negli anni si è costruito con il cliente.

"Paradossalmente io vorrei un futuro del fintech a guida bancaria, intendo operatori tradizionali, perché penso che il fintech veramente possa essere a beneficio dell'offerta che gli operatori più tradizionali oggi hanno, andando a integrarla, a renderla più digitale, più veloce, più efficiente in diversi punti", spiega Laura Grassi, Director Fintech and Insurtech Observatory Politecnico di Milano.
Le startup possono essere pronte per integrazioni di questo tipo? "Non tutte, quindi anche il saper scegliere, il saper governare il processo sia di scelta che di integrazione è una skill che credo sarà fondamentale in ambito fintech".

L'evoluzione tecnologica del mondo finanziario può avere anche un ruolo importante per la sostenibilità.

"Il vero ESG è capire come il mondo bancario e il mondo assicurativo possono aiutare cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni a gestire gli effetti del cambiamento climatico", sottolinea ancora Grassi. "Questo significa dal punto di vista assicurativo andare a capire nuove polizze che possono essere implementate e create a seconda di nuovi rischi che vanno sempre più delineandosi e ovviamente anche nuovi modelli di rischio perché cambiando i rischi, cambiano le frequenze, cambiano i modelli sottostanti, il pricing e le tipologie di polizze. Pensando invece al mondo bancario penso alla bancabilità che è una parola che usa la Commissione europea un po' particolare, però sostanzialmente a come le banche potranno effettivamente andare a finanziare progetti che vadano a aiutare le persone a combattere gli effetti del cambiamento climatico. "Penso in particolare a come andare a finanziare progetti, barriere o tetti verdi o varie soluzioni che dal punto di vista imprenditoriale stanno sempre più emergendo che possono aiutarci a gestire meglio gli effetti del cambiamento climatico a tutti i livelli. Non sono semplici questi progetti, molto spesso non generano ricavi e quindi la sostenibilità del finanziamento stesso ha un po' di problemi, però è un punto su cui tutti possiamo lavorare".

Fintech, i numeri in Italia - Con oltre 15.000 società finanziarie e 2.800 startup a Milano, il Summit rafforza lo status della città meneghina come hub vitale per l'innovazione finanziaria in Europa. L’edizione di quest’anno, intitolata “Smells Like Fintech Spirit”, affronta temi chiave come i progressi dell'AI e l’Embedded finance, promuovendo la collaborazione e l'innovazione. Verranno, inoltre, presentati i dati dell’Italian Fintech Map 2024, la “guida” realizzata da Fintech District e Politecnico di Milano - per una panoramica sulle aziende fintech attive in Italia e su quelle europee con matrice italiana - da cui emerge che a fine 2023 in Italia si contavano 622 le startup fintech e insurtech. In particolare, il 35% di queste ha raggiunto il break-even, con una previsione di crescita dei ricavi del 60% rispetto all'anno precedente. Inoltre, il 46% delle startup è alla ricerca di venture capital, con il 13% in fase di chiusura dei finanziamenti.

Numeri che, appunto, evidenziano come il mercato italiano stia diventando sempre più attraente per gli operatori europei e internazionali.



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