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Vendite al dettaglio in calo ad agosto: -0,5% in valore

Segnali negativi per i consumi delle famiglie italiane

Economia
Vendite al dettaglio in calo ad agosto: -0,5% in valore
(Teleborsa) - Le vendite al dettaglio italiane ad agosto registrano un calo dello 0,5% rispetto al mese precedente, secondo i dati diffusi oggi dall'Istat. Su base annua si registra una crescita dello 0,8% in valore, ma il contesto complessivo appare preoccupante, come sottolineato dalle principali associazioni dei consumatori.

Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori (Unc), ha definito i dati "negativi", evidenziando il record negativo per un calo mensile che non si vedeva dal settembre 2023. Nel settore alimentare, le vendite in volume su agosto 2022 sono diminuite del 2,3%, nonostante un lieve recupero (+1%) rispetto all'anno precedente. Dona ha ironicamente commentato questa tendenza come una "bella cura dimagrante" per le famiglie italiane, con un calo costante dei consumi alimentari negli ultimi anni.

Anche Assoutenti ha espresso preoccupazione per la situazione, evidenziando un calo dello 0,9% nei volumi venduti nei primi otto mesi del 2024 e una diminuzione dell'1,1% per i beni alimentari. "Gli italiani continuano a contrarre gli acquisti anche per beni primari come il cibo", ha affermato il presidente Gabriele Melluso, che ha sollecitato il governo ad adottare misure urgenti per abbassare i prezzi al dettaglio e sostenere il potere d’acquisto delle famiglie.

Confesercenti ha parlato di una "quadro preoccupante" per i piccoli negozi, con vendite in calo dello 0,9%, nonostante il periodo dei saldi estivi. La spesa delle famiglie rimane ferma e, secondo l'organizzazione, è essenziale che la prossima manovra finanziaria si concentri sul sostegno ai redditi, attraverso interventi fiscali che possano ridare slancio ai consumi. La quota dei consumi sul Pil è infatti scesa al 56,9%, lontana dal 59,9% registrato nel 2014, segnale di un potenziale strutturale stagnante che rischia di minare la ripresa economica.

Anche Confcommercio ha espresso preoccupazione per la stagnazione dei volumi di vendita, sottolineando il contrasto tra l'aumento dell'occupazione e dei redditi delle famiglie e la mancanza di effetti positivi sui consumi. Il PIL italiano potrebbe non raggiungere l'obiettivo di crescita dell'1% fissato dal governo, visto il rallentamento osservato nel secondo trimestre del 2024.





(Foto: Hanson Lu on Unsplash)
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