(Teleborsa) - A settembre si sta assistendo ad un
declino dell’attività economica del settore privato dell’Eurozona, secondo quanto rilevato dai dati previsionali dell’indagine PMI. Per la prima volta in sette mesi si registra un
calo della produzione, con una forte riduzione dei nuovi ordini, diminuiti al tasso maggiore da gennaio.
Con la contrazione del flusso degli ordini e del volume di quelli inevasi, che hanno registrato un peggioramento del tasso di riduzione, e con la
fiducia ai minimi in dieci mesi, le aziende intervistate hanno diminuito la forza lavoro per il secondo mese consecutivo. Allo stesso tempo, l’indebolimento della domanda ha rallentato l’inflazione sia dei costi che dei prezzi di vendita.
Il calo dell’attività economica totale è dovuto all’aggravarsi della
contrazione del settore manifatturiero dell’eurozona, che ha registrato la
diciottesima flessione mensile consecutiva della produzione e al tasso più veloce in un anno. Anche se l’attività terziaria ha continuato a salire, l’ultima espansione è stata solo marginale e la più debole da febbraio.
Dopo lo slancio dell’attività avutosi ad agosto collegato alle olimpiadi, i livelli di produzione di settembre del settore privato francese sono tornati a contrarsi, seguendo
l’andamento tedesco che ha registrato il più forte calo dell’attività da febbraio. Il resto dell’eurozona, a fine terzo trimestre, ha di nuovo registrato un aumento della produzione, anche se il tasso di espansione è stato solo modesto e il più debole da gennaio.
Per la prima volta in sette mesi,
l’indice destagionalizzato HCOB Flash PMI Composito della Produzione dell’Eurozona, calcolato sulla base dell'85% circa delle risposte solitamente raccolte dall’indagine e redatto da S&P Global, è sceso al di sotto della soglia di non cambiamento di 50, posizionandosi a settembre su 48,9 da 51 di agosto. Il ritorno al declino della Francia ha controbilanciato la continua espansione del terziario in Germania e nel resto dell’Europa.
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L'Eurozona si sta dirigendo verso la stagnazione. Dopo l’effetto dei giochi olimpici che ha temporaneamente stimolato la Francia, economia di rilievo dell’eurozona, il PMI Composito di settembre ha registrato il calo più elevato degli ultimi 15 mesi, dichiara
Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank, commentando i dati
PMI flash. L’indice è crollato al di sotto della soglia espansionistica e, considerato il rapido declino dei nuovi ordini e di quelli in fase di lavorazione, non serve una grande immaginazione per prevedere un nuovo indebolimento dell’economia. Guardando al futuro, il notevole calo dei nuovi ordini e le previsioni sempre più pessimistiche da parte delle aziende, suggeriscono che
questo brutto periodo è tutt’altro che finito, aggiunge l'esperto. Prevediamo che i dati ufficiali sull’occupazione dell’eurozona, che per il momento sono risultati stabili, riporteranno un peggioramento nei prossimi mesi, anche se la tendenza demografica dovrebbe fornire una maggiore stabilità, rispetto ai precedenti cali. Con la BCE che sta osservando attentamente il persistere dell’elevata inflazione nel settore dei servizi, la notizia di un
rallentamento dell’inflazione sia dei prezzi di acquisto che dei prezzi di vendita
è certamente una nota positiva. A ciò si aggiunge la possibilità certamente non lontana di un inasprimento della recessione nel manifatturiero, di una quasi stagnazione del settore dei servizi e di potenziali e ulteriori tagli dei tassi in ottobre, anche se tutto questo non risponde ancora alle aspettative del mercato”
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