(Teleborsa) - La
Corte di giustizia Ue ha confermato la multa inflitta dalla Commissione europea a
Qualcomm. L'importo è di
238,7 milioni di euro, cifra leggermente inferiore rispetto ai 242 che erano stati decisi dall'esecutivo comunitario per
abuso di posizione dominante. Secondo la Commissione la società di telecomunicazioni americane ha occupato una posizione dominante nelle tecnologie 3G tra il 2009 e il 2011 e ha abusato di tale posizione dominante fornendo i propri chip Umts a due dei suoi principali clienti –
Huawei e
Zts – a prezzi inferiori al costo per eliminare la propria principale concorrente dell'epoca,
Icera.
Il tribunale ha quindi respinto le ragioni esposte da Qualcomm ad eccezione di un motivo che riguardava il
calcolo dell'importo, ritenuto parzialmente fondato.
Il Tribunale ha respinto anche la censura della Qualcomm secondo la quale la Commissione avrebbe dovuto applicare il
criterio dell'aumento lieve, ma significativo e non provvisorio, del prezzo di un bene, indicato per definire il mercato rilevante. Respinte anche le critiche di Qualcomm relative ai
costi di riferimento usati dalla Commissione nell'analisi prezzi/costi.
Per quanto riguarda le conclusioni della Commissione in merito all'esclusione dell'Icera dal mercato, il Tribunale ha anche sottolineato, tra i vari punti della
sentenza, che nell'esame dell'eventuale esistenza di prezzi predatori applicati da un'impresa che occupa una posizione dominante, la Commissione non è tenuta ad esaminare se il
tasso di copertura del mercato sia di portata sufficiente affinché tale pratica produca effetti anticoncorrenziali.