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Intermonte, Banca Generali lancia OPA finalizzata al delisting

Banche, Finanza
Intermonte, Banca Generali lancia OPA finalizzata al delisting
(Teleborsa) - Banca Generali ha deciso di promuovere un'offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni di Intermonte Partners SIM, investment bank indipendente quotata su Euronext Growth Milan, con l'obiettivo di revocare le azioni della target da Piazza Affari.

L'offerente pagherà un corrispettivo pari a 3,04 euro per ciascuna azione (cum dividendo, ossia inclusivo delle cedole relative ad eventuali dividendi, ordinari o straordinari, distribuiti dall'emittente) portata in adesione all'offerta. Il corrispettivo incorpora:
(i) un premio pari al 21,9% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni di Intermonte alla data del 13 settembre 2024 (ultimo giorno di borsa aperta prima della data della comunicazione); (ii) un premio pari al 22,4%, 24,0%, 17,3% e 18,9% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni di Intermonte, rispettivamente in ciascuno dei precedenti 1, 3, 6 e 12 mesi prima della data di riferimento.

Banca Generali, quotata su Euronext Milan e controllata da Assicurazioni Generali, è una banca private, leader nella pianificazione finanziaria e nella tutela patrimoniale, che, tramite i propri consulenti finanziari, assiste i propri clienti nella gestione e protezione dei patrimoni con soluzioni innovative e orientate alla sostenibilità

L'offerente confida di poter creare valore e conseguire benefici per tutti gli stakeholder dell'emittente ed intende perseguire, in un'ottica di sostanziale continuità con la gestione attuale, l'incremento delle potenzialità dell'emittente. In particolare, la complementarietà del modello di business di Intermonte con quello di Banca Generali consentirebbe di (i) dare valore e creare nuovi ambiti di utilizzo all'attività di research nel mercato Italiano delle SMI, in cui la società è leader, (ii) utilizzare le competenze distintive nell'ambito della sala di negoziazione con particolare riferimento alla componente equity ed ETF, (iii) utilizzare e sviluppare le competenze distintive della società nell'ambito del desk derivati, anche con riferimento alla strutturazione di certificati con sottostanti titoli italiani ed europei, (iv) rafforzare in modo significativo l'offerta verso imprenditori e PMI, segmento fondamentale per il private banking, e principale motore di generazione di nuova ricchezza nel Paese, sempre più soggetto a un tema di passaggio generazionale e (v) differenziarsi ulteriormente sul mercato delle reti.

L'emittente continuerebbe ad operare come controparte di mercato generando business autonomamente, seguendo le attuali direttrici, ferme restando le prerogative di Banca Generali quale azionista di controllo e ultima società controllante italiana. A questo si aggiungerebbe il potenziale rappresentato dalla forza distributiva di un operatore leader nel mercato italiano del private banking, che ha saputo nel tempo accrescere la sua quota di mercato grazie alla professionalità dei suoi consulenti ed alla relazione fiduciaria con i propri clienti, molti dei quali imprenditori. Sulla base di proiezioni prudenziali, inoltre, Banca Generali si attende di poter generare un volume di sinergie di ricavo e di costo tali da consentire un ritorno stimato sull'investimento (ROI) superiore al costo del capitale della banca.

Sono stati siglati accordi che prevedono l'adesione all'OPA da parte di azionisti che rappresentano circa il 52% delle azioni dell'emittente in circolazione (Alessandro Valeri, Guglielmo Paolo Manetti, Fabio Pigorini, Eugenio Anglani, Andrea Lago, Andrea Bottaro, Guido Pardini, Pier Andrea Randone, Dario Grillo, Alessandro Lorenzon, Walter Azzurro, Gian Luca Bolengo anche in nome e per conto di PER ASPERA S.r.l., Emiliano Brioschi, Maurizio Pinelli, Luca Cerutti, Renzo Cavatorta, Paolo Pascarelli, Roberto Tortini, Alberto Villa, Gianluca Giuliano Parenti e Stefano Alberti).

Sono stati anche siglati accordi, condizionati al buon esito dell'offerta, con il Chief Executive Officer e il Chief Executive Officer Investment Banking, nella prospettiva della continuità manageriale e per facilitare l'integrazione della società nell'offerente.
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