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Energia, Warlick (AIE): accelerare investimenti a 5.000 miliardi di dollari

Economia, Energia
Energia, Warlick (AIE): accelerare investimenti a 5.000 miliardi di dollari
(Teleborsa) - Per assicurare una "transizione energetica ordinata" a livello globale, occorre accelerare gli investimenti, passando dagli attuali 2.000 miliardi di dollari a circa 5.000 miliardi di dollari all'inizio degli anni '30. E' quanto affermato Mary Burce Warlick, vicedirettrice esecutiva della Agenzia internazionale per l'energia, intervenendo alla conferenza sulla transizione energetica organizzata da G7 e dall'AIE ed ospitata a Roma dalla banca d'Italia.

Il mondo è appena uscito da una fase di turbolenza nel mercato dell'energia, causata dalla guerra fra Russia ed Ucraina, - ha ricordato la responsabile dell'AIE - ed ha dimostrato una incredibile resilienza a questi shock, continuando ad investire nell'energia pulita. Ma la questione è come andare avanti, salvaguardando la produzione e la sicurezza energetica".

Per Warlick c'è bisogno di "chiari segnali" dalla politica e di una collaborazione fra governi, banche centrali, industria e società civile per assicurare una strategia di lungo termine e per allineare le politiche agli obiettivi della Cop ed evitare altri shock.

Oltre ad investire nelle energie pulite (solare, eolico e idroelettrico) occorre accelerare l'elettrificazione dei consumi ed investire sulle reti e sullo stoccaggio di energia. E' necessario anche ridurre il gap di investimenti fra le economie sviluppate e quelle emergenti.

La transizione energetica è collegata anche all'innovazione tecnologica, ha ricordato Warlick, secondo cui bisogna sostenere la ricerca in vari campi, come l'efficienza energetica, lo stoccaggio di energia, la carbon capture e l'idrogeno verde. I miglioramenti delle tecnologie - ha spiegato - ci consentiranno di elettrificare settori che, tradizionalmente, sono difficili da elettrificare, come i trasporti e l'industria pesante.

Da ultimo, la responsabile dell'AIE ha citato gli aspetti dell'economicità ed equità, ricordando che l'energia pulita porta guadagni superiori ai benefici ambientali e che, d'altro canto, occorre considerare tutti i costi, per poter disegnare politiche che consentano di accelerare la velocità della transizione energetica.
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