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Al via l'Ecofin a Budapest: presenti 9 ministri Ue su 27

C'è Giorgetti, assenti i commissari Dombrovskis e Gentiloni

Economia
Al via l'Ecofin a Budapest: presenti 9 ministri Ue su 27
(Teleborsa) - Crescita economia europea "a rilento rispetto ai competitori", rafforzamento della competitività, finanziamento della transizione, rapporto Draghi e potenziali opzioni di sostegno ai paesi più poveri. Domani la discussione si sposterà sugli effetti della demografia sulla sostenibilità dei debiti pubblici. Questi, come ha illustrato dal ministro delle Finanze dell'Ungheria, Mihály Varga sono i temi chiave attorno ai quali si svolgeranno le riunioni informali di Eurogruppo e Ecofin, oggi e domani a Budapest.

Sette su venti i ministri dell'Eurozona presenti all'Eurogruppo a Budapest, che precede l'Ecofin informale organizzato dalla presidenza ungherese. Oltre all'italiano Giancarlo Giorgetti e al presidente dell'Eurogruppo Paschal Donohoe ci sono i colleghi di Slovenia, Malta, Lussemburgo, Cipro, Belgio, Bulgaria e Croazia. Diversi i banchieri centrali, inclusa Christine Lagarde. Per la Commissione europea è presente il direttore generale Maarten Verwey (Dg Ecfin) e la vice direttrice generale della Dg Fisma Alexandra Jour-Schroeder. Presente anche il direttore del Mes, Pierre Gramegna.Varga di norma non partecipa all'Eurogruppo non in formato allargato.

"Ci sono le condizioni per un incontro di successo, quasi tutti gli Stati membri sono presenti ai massimi e con quasi tutti i banchieri centrali" ha detto Varga. Partecipano anche Fmi, Ocse, Mes e Eba. Crea, tuttavia, imbarazzo la non partecipazione dei commissari europei, decisa dall'organo Ue in polemica con le iniziative della presidenza di turno dell'Unione da parte dell'Ungheria. "Come sapete è una riunione informale – ha ricordato il ministro ungherese al suo arrivo – quindi non verranno prese decisioni. Il numero di partecipanti consente un ampio successo, potremmo fare approfondite decisioni e sono fiducioso".

"Non sono deluso, ogni Paese – ha aggiunto Varga –prende la sua decisione sulla rappresentanza qui a Budapest. Gli Stati sono liberi di decidere chi e' la persona giusta da mandare".





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