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Manovra, Mef: slitta al 23 settembre la presentazione del Piano strutturale in Parlamento

Si attendono i dati aggiornati dell'Istat. Confermato l'esame in Consiglio dei ministri per il 17 settembre.

Economia
Manovra, Mef: slitta al 23 settembre la presentazione del Piano strutturale in Parlamento
(Teleborsa) - Il Ministero dell'economia e delle Finanze ha fatto sapere di aver preso atto delle decisioni del Parlamento sulla calendarizzazione del Piano strutturale di bilancio dunque trasmetterà alle Camere il Piano subito dopo l'aggiornamento dei dati Istat del prossimo 23 settembre, come da determinazioni delle capigruppo di Camera e Senato di oggi". Nella il Mef ha dichiarato di aver aggiornato la Commissione europea sulla nuova tempistica". Confermato invece l'esame del Piano al prossimo Cdm di martedì 17 settembre.

Prosegue intanto il dibattito intorno alle misure su cui il governo starebbe lavorando per la prossima Legge di Bilancio. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha dichiarato in un'intervista a Radio 24 che un intervento sul rafforzamento dei fondi pensione "è assolutamente probabile che ci sia". "Non sarà stravolgente però credo sia importante coniugare questi due percorsi – ha precisato a proposito del pilastro pubblico e di quello complementare –. Non perché il primo pilastro possa essere sufficiente: con il sistema contributivo se si versa tanto, il rendimento sarà adeguato. Ma è un supporto ulteriore e anche un modo di essere previdenti, di guardare al futuro in un'ottica di risparmio".

Secondo quanto raccolto dal Foglio, invece, il ministro Giorgetti starebbe lavorando ad una misura per incentivare la natalità cambiando le regole delle detrazioni fiscali e dando la possibilità a chi ha più figli a carico di pagare meno tasse, anche a costo di eliminare o rivedere alcune detrazioni fiscali alle persone che non hanno figli, che verrebbero quindi penalizzate. L'idea è quella di "un quoziente familiare per le detrazioni", riporta il Foglio. L'operazione costerebbe tra i 5 e i 6 miliardi di euro.

Una soluzione che vedrebbe d'accordo anche la stessa ministra del Lavoro Marina Calderone. "Il lavoro delle donne si basa sulla incentivazione alla genitorialità. Noi stiamo cercando di agire in questa direzione", ha dichiarato nel suo intervento al Labour 7 a Cagliari.



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